CRONACA

Violenze sessuali in carcere a Pavia, assolto il compagno di cella di Jordan Jeffrey Baby

Il 51enne è stato prosciolto dal tribunale di Pavia, i familiari annunciano ricorso. Intanto proseguono le indagini per omicidio colposo sulla morte del trapper

Violenze sessuali in carcere a Pavia, assolto il compagno di cella di Jordan Jeffrey Baby
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Il detenuto accusato di violenza sessuale su Jordan Jeffrey Baby, il trapper trovato morto in carcere a Pavia nel marzo 2024, è stato assolto. La famiglia, delusa dalla sentenza, annuncia ricorso mentre proseguono le indagini per omicidio colposo sulla morte del giovane.

Jordan Jeffrey Baby, assolto il compagno di cella

È stato assolto il detenuto 51enne accusato di aver abusato sessualmente di Jordan Tinti, in arte Jordan Jeffrey Baby, il trapper 26enne trovato morto il 12 marzo 2024 nella sua cella nel carcere di Torre del Gallo a Pavia. Il processo si è svolto con rito abbreviato presso il tribunale pavese. La decisione del giudice Luigi Riganti ha sollevato critiche da parte della famiglia della vittima, che ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello.

Il procedimento giudiziario

La vicenda giudiziaria era partita con una richiesta di archiviazione avanzata dalla procura, contro cui si era opposto l’avvocato della famiglia Tinti, Federico Edoardo Pisani. L'opposizione aveva portato il giudice a disporre l’imputazione coatta del compagno di cella della vittima, oggi detenuto nel carcere di Cremona.

La sentenza di assoluzione ha lasciato amareggiati i familiari del giovane trapper, che contestano la valutazione del materiale probatorio raccolto, tra cui la denuncia presentata da Tinti prima della morte, le testimonianze di due agenti di custodia e di un altro detenuto, e i riscontri medici dell’infermeria del carcere.

Ombre sulla morte del trapper

Nel frattempo resta aperta l’indagine parallela legata al decesso del giovane. Inizialmente classificato come suicidio, il caso ha poi assunto un nuovo profilo giudiziario: la procura ha infatti aperto un fascicolo per omicidio colposo.

Tinti, condannato nell’aprile 2022 a quattro anni e quattro mesi per una rapina, aveva ottenuto a fine novembre la possibilità di scontare la pena in una comunità terapeutica. Ma pochi giorni prima della sua morte, il Tribunale di Sorveglianza aveva revocato il beneficio in seguito al ritrovamento di un cellulare e di sigarette nella sua stanza, ordinando il suo rientro in carcere.

Maltrattamenti e violenze

Proprio durante la nuova detenzione, secondo le ricostruzioni, Tinti avrebbe subito maltrattamenti e violenze. Per quei fatti è già arrivata una condanna a tre anni e un mese per Gianmarco Fagà, trapper noto con il nome d’arte Traffik, che aveva condiviso la cella con Tinti dopo essere stato arrestato per la stessa rapina.

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