PSA

I 29 Comuni della provincia di Pavia in cui se vai per boschi dopo devi disinfettarti (a causa della peste suina)

Nelle aree rosse saranno introdotte misure di biosicurezza che dovranno essere rigorosamente rispettate dai residenti, così come da coloro che frequentano il Parco

I 29 Comuni della provincia di Pavia in cui se vai per boschi dopo devi disinfettarti (a causa della peste suina)
Pubblicato:
Aggiornato:

Si allarga la diffusione della Peste Suina Africana in provincia di Pavia e dalla Commissione Europea arriva l'istituzione di una zona rossa che comprende 42 comuni del Parco del Ticino: 29 in provincia di Pavia e 13 in provincia di Milano.

PSA: Zona rossa in 42 comuni del Parco del Ticino

Sempre più allarmante la diffusione della Peste Suina Africana (PSA) in provincia di Pavia, che ora si è allargata anche alla zona del Parco del Ticino. Ecco quindi che da Bruxelles arriva la decisione di inserire 42 comuni in zona rossa a causa del ritrovamento di cinghiali infetti. Di questi comuni 29 si trovano nella provincia di Pavia e 13 nella Città Metropolitana di Milano.

La Commissione europea, in merito all'emergenza, ha pubblicato un nuovo regolamento sulle misure speciali di controllo per prevenire la diffusione del virus. Il tutto è stato poi trasmesso al Ministero della Salute, il quale dovrà informare la Regione Lombardia che, a sua volta, dovrà emanare un'ordinanza per stabilire le regole nella zona di restrizione II, conosciuta come "zona rossa". Restrizioni che rimarranno in vigore fino al 13 gennaio 2024.

In provincia di Pavia, tutti i comuni del Parco del Ticino saranno inclusi nella zona rossa, ovvero: Battuda, Bereguardo, Borgo San Siro, Borgarello, Carbonara, Casorate Primo, Cassolnovo, Certosa di Pavia, Gambolò, Garlasco, Giussago, Gropello Cairoli, Linarolo, Marcignago, Mezzanino, Pavia, Rognano, San Genesio, San Martino, Torre d'Isola, Travacò, Trivolzio, Trovo, Valle Salimbene, Vellezzo Bellini, Vigevano, Villanova d'Ardenghi, Zeccone e Zerbolò. Nella provincia di Milano, sono invece interessati i comuni di Abbiategrasso, Albairate, Besate, Bubbiano, Calvignasco, Casarile, Gudo Visconti, Morimondo, Motta Visconti, Ozzero, Rosate, Vermezzo con Zelo e Vernate.

Le misure di biosicurezza

Nelle aree rosse saranno introdotte misure di biosicurezza che dovranno essere rigorosamente rispettate dai residenti, così come da coloro che frequentano il Parco. Dettagli specifici su queste misure verranno inclusi nell'ordinanza, che dovrebbe essere firmata a breve dal presidente della Regione, Attilio Fontana. Queste restrizioni saranno simili a quelle già applicate in passato, come a giugno in l'Oltrepò Pavese, quando 31 centri erano stati posti in zona rossa e gialla.

Le regole principali includono il divieto di caccia, con l'eccezione della caccia ai cinghiali a fini di depopolamento. Inoltre, i non residenti avranno limitazioni per passeggiate nei boschi e la ricerca di funghi, mentre i residenti, i proprietari o affittuari di seconde case e boschi, così come i loro familiari, saranno autorizzati a farlo. Inoltre, sono previste misure per evitare la diffusione del virus attraverso il lavaggio delle suole delle calzature e delle gomme delle biciclette.

L'obiettivo principale di queste restrizioni è prevenire la diffusione della peste suina africana, una malattia virale infettiva che colpisce i suini selvatici e da allevamento, con gravi conseguenze sull'industria suinicola e la mobilità degli animali all'interno dell'Unione Europea e verso Paesi terzi. Di conseguenza, è fondamentale osservare rigorose misure di prevenzione e limitare la movimentazione dei cinghiali.

Fondi da Regione Lombardia

Per contrastare il diffondersi della Peste Suina Africana, Regione Lombardia ha stanziato  a inizio mese 725mila euro come contributo per lo svolgimento delle attività di controllo del cinghiale. Di questi, 132.454 euro sono stati destinati alla sola provincia di Pavia. A prevederlo è stata una delibera approvata dalla Giunta su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, con il concerto dell'assessore alla Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa.

L'assessore Alessandro Beduschi

La Peste Suina in provincia di Pavia

La Peste Suina in provincia di Pavia si è diffusa soprattutto negli allevamenti di maiali. L'ultimo focolaio in ordine di tempo è stato localizzato in un allevamento di suini di Pieve del Cairo. Nella provincia pavese erano già stati individuati otto focolai. Il primo, il 18 agosto 2023, nel Comune di Montebello della Battaglia. Il 24 agosto ne sono stati individuati altri cinque nel Comune di Zinasco. A seguire uno nel Comune di Dorno e uno in quello di Sommo.

Ma a inizio mese poi la Peste Suina ha fatto la sua comparsa anche nel Pavese. Il 9 ottobre infatti un cinghiale è stato trovato morto a causa della mattina nel Parco del Ticino, all'interno del comune di Torre d'Isola.

Questo nuovo caso ha portato a quattro il totale dei casi di contagio nella provincia, dopo i primi tre rinvenuti a giugno nell'area dell'Oltrepò Pavese. La scoperta iniziale aveva portato alla creazione di una zona rossa che aveva coinvolto 21 paesi circostanti (Ponte Nizza, Bagnaria, Brallo, Menconico, Zavattarello, Romagnese, Varzi, Val di Nizza, Santa Margherita di Staffora, Cecima, Colli Verdi (località Valverde), Borgoratto, Godiasco, Rocca Susella, Fortunago, Montesegale, Borgo Priolo, Rivanazzano, Torrazza Coste, Retorbido, Codevilla. I 10 in zona di restrizione I sono: Volpara, Rocca de’ Giorgi, Colli Verdi, Casteggio, Oliva Gessi, Montebello, Montalto, Corvino San Quirico, Calvignano, Voghera). La decisione di istituirla era stata presa in risposta alla pubblicazione di una nuova mappa di rischio da parte della Commissione Europea, che anche in questo caso ha imposto regole rigorose sugli spostamenti e sulla caccia nella regione.

Commenti
Costanzo Giuseppe

La zona rossa è inutile , già fatta in precedenza in altre zone non ha prodotto nessun risultato , i burocrati europei ancora una volta stanno dimostrando la loro incompetenza , i cinghiali sono le vittime non i portatori !

Nicola

Siamo di fronte all'ennesimo atto di cessione di sovranità, questa volta in ambito agricolo. Permettiamo ad un ente che non fa gli interessi nazionali di mettere in ginocchio l'economia agricola locale. Gente che non ha mai visto un maiale in vita propria, da Bruxelles, può decidere chi, tra noi pavesi può andare a passeggiare nei nostri boschi oppure no. Stesso stampino dei decreti di conte/draghi. È cambiata solo l'emergenza. Una vergogna.

Seguici sui nostri canali