PSA

Coldiretti provoca gli ambientalisti: "18mila cinghiali abbattuti per la Peste Suina sono pochi"

A rincarare la dose anche il Vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio che aveva annunciato "tolleranza zero" e lo stop alle proteste animaliste

Coldiretti provoca gli ambientalisti: "18mila cinghiali abbattuti per la Peste Suina sono pochi"
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Coldiretti da tempo sollecita azioni più incisive nella caccia ai cinghiali responsabili della diffusione della Peste Suina Africana: "18mila cinghiali abbattuti sono pochi".

Mentre dall'estate non si è ancora abbassata nel Pavese la tensione in seguito all'abbattimento di maiali in allevamenti colpiti dalla Peste suina, l'ultimo fronte polemico arriva dal Sud Piemonte, da dove il focolaio epidemico ha avuto origine e dove ancora si cerca di combattere (con risultati parziali) la diffusione della malattia.

"18mila cinghiali abbattuti per la Peste Suina sono pochi"

"C'è molta rabbia, perché hanno promesso abbattimenti e ristori. Hanno fatto abbattere maiali sani mentre i cinghiali girano liberamente nelle nostre campagne".

E' lo sfogo di Fabio Gandini titolare di un'azienda agricola a Predosa, nell'alessandrino, una delle zone più colpite dalla Peste Suina Africana dove coltivare mais e grano ormai sta diventando impossibile.

Coldiretti ha da tempo sollecitato azioni più incisive nella caccia ai cinghiali. Finora, sono stati abbattuti solo 18mila esemplari, molto al di sotto degli obiettivi prefissati di 58mila abbattimenti entro la fine dell'anno. Un possibile aiuto potrebbe giungere dal Ministero della Difesa, che aveva annunciato a settembre l'impiego dell'esercito per affrontare la questione. Tuttavia, ad oggi, non sono stati ancora effettuati interventi militari.

Ristori alle aziende

Per contrastare il diffondersi della Peste Suina Africana, Regione Lombardia ha stanziato 725mila euro come contributo per lo svolgimento delle attività di controllo del cinghiale e prevenzione della diffusione di PSA. Di questi 132.454 euro, destinati alla sola provincia di Pavia. A prevederlo è stata una delibera approvata lunedì scorso, 2 ottobre 2023, dalla Giunta su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, con il concerto dell'assessore alla Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa.

L'assessore Alessandro Beduschi

PSA e focolai in Lombardia

In provincia di Pavia, alla data di oggi, 19 ottobre 2023, come riporta il Bollettino Epidemiologico Nazionale, sono stati accertati 8 casi di positività alla Psa su cinghiali e 9 focolai in allevamenti di suini. 

La peste suina africana (PSA) è una malattia virale infettiva che colpisce sia i suini domestici che quelli selvatici. Attualmente non esistono vaccini, e la mortalità può raggiungere il 100% degli animali colpiti da questo virus, caratterizzato da un’elevata resistenza nell’ambiente e da un’alta contagiosità.

Anche se non trasmissibile all’uomo, e quindi non rappresenta alcun pericolo per la salute dei cittadini, la PSA può avere conseguenze gravi sia a livello economico che sociale, incidendo sulla redditività degli allevamenti e condizionando pesantemente le movimentazioni di suini e dei relativi prodotti all'interno dell'Unione Europea nonché le esportazioni verso paesi terzi.

Il Centro di Referenza Nazionale per lo Studio delle Malattie da Pestivirus e da Asfivirus (CEREP) presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche (IZSUM), ha confermato il primo caso di PSA in Italia continentale il 7 gennaio 2022 in una carcassa di cinghiale rinvenuta nel Comune di Ovada, in Provincia di Alessandria.

La malattia in provincia di Pavia

A Giugno 2023 la PSA è stata riscontrata nei cinghiali anche in Lombardia, in provincia di Pavia e a fine Agosto la malattia è stata confermata in alcuni allevamenti di suini nella medesima provincia.

L'ultimo focolaio di peste suina in un allevamento di suini è stato localizzato a Pieve del Cairo. Nella provincia pavese erano già stati individuati otto focolai. Il primo, il 18 agosto 2023, nel Comune di Montebello della Battaglia. Il 24 agosto ne sono stati individuati altri cinque nel Comune di Zinasco. A seguire uno nel Comune di Dorno e uno in quello di Sommo.

Da questi otto focolai sono stati abbattuti 13.365 capi. In seguito a indagine epidemiologica ne sono stati abbattuti altri 7.500 in otto allevamenti: tre correlati al focolaio di Montebello della Battaglia, tre a quello di Zinasco e due a quello di Domo. A questi 20.865 capi se ne aggiungono altri 13mila abbattuti in via preventiva per interrompere la diffusione del virus per un totale di 33.865 capi.

I suini abbattuti al rifugio Cuori Liberi

Inoltre, ha suscitato diverse polemiche l'abbattimento di 10 maiali che non erano destinati al consumo umano, avvenuto nel rifugio Cuori Liberi di Sairano di Zinasco, in ottemperanza a un'ordinanza dell'Agenzia di Tutela della Salute.

A tal proposito il Vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio aveva annunciato "tolleranza zero":

“La peste suina africana è un problema serio e va affrontato in maniera seria. Le proteste pseudo ambientaliste hanno già fatto troppi danni, è il momento che queste persone si facciano da parte e lascino lavorare veterinari, forze dell’ordine e gli altri professionisti competenti chiamati a intervenire”.

“Contro questa malattia serve la ‘tolleranza zero’, nessun caso può essere trascurato”, ammonisce il senatore della Lega. “Per questo, ritengo assurdo che manifestazioni scriteriate come quella di Sairano trovino non solo il sostegno di vip e influencer, ma anche la sponda politica del Movimento Cinquestelle, che evidentemente finge di ignorare le cause, gli effetti e le modalità di contagio della PSA".

Gian Marco Centinaio
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