Strage Mottarone, Eitan è stato dimesso: oggi il ritorno a casa a Pavia in ambulanza
"Sta lentamente apprendendo quello che è accaduto, attraverso la famiglia e gli psicologi che gli sono accanto".
La tragedia della funivia del Mottarone avvenuta lo scorso 24 maggio e che ha causato 14 vittime, non ha ancora un colpevole. E mentre proseguono le indagini, il piccolo Eitan, unico sopravvissuto all’incidente, è venuto a conoscenza della triste verità: "Sta lentamente apprendendo quello che è accaduto, attraverso la famiglia e gli psicologi che gli sono accanto".
Eitan scopre la triste verità: "Mamma, papà e fratellino non ci sono più"
Il piccolo di soli 5 anni è quotidianamente assistito dai familiari e da un team di psicologi. Eitan, aveva già chiesto dei suoi genitori il giorno dopo la tragedia, ma è solo da poco che ha scoperto la verità. Papà Amit, mamma Tal, il fratellino Tom e i bisnonni non ci sono più. Sono tra le 14 vittime della cabina della funivia precipitata sul Mottarone.
Ora, grazie anche all’aiuto di zia Aya Biran, sorella del papà, il piccolo ha iniziato ad apprendere cosa è realmente accaduto in quella drammatica domenica di maggio. Una tranquilla gita fuori porta trasformatasi poi in una vera e propria tragedia.
"Gli è stato spiegato quello che è successo, con le modalità concordate dai medici, dagli specialisti e dai familiari. Si tratta di processi molto lunghi ed estremamente delicati", ha riferito l’avvocato Cristina Pagni, legale dei familiari del bimbo israeliano.
Oggi le dimissioni
Eitan, dopo alcuni giorni passati tra la vita e la morte, oggi sta meglio. Questa mattina presto, giovedì 10 giugno 2021, è stato dimesso dal reparto Isola di Margherita dell'ospedale Regina Margherita. Il bambino è tornato in ambulanza a casa a Pavia accompagnato dalla zia. Ora le sue condizioni sono molto migliorate. La sua prognosi è di 60 giorni. Il suo recupero sarà quindi ancora lungo.
"Proseguirà il percorso terapeutico dal punto di vista psicologico ed effettuerà future visite di controllo", riferiscono dall'Ospedale.
Finora non sembrava ricordare nulla del crollo della funivia e per questo i medici procederanno con un approccio graduale. Non sarà facile per lui accettare che la mamma, il papà, il fratellino Tom e i bisnonni non ci siano più. In quella cabina c’era anche lui e, secondo i medici, il fatto di essere sopravvissuto, forse per merito dell’ultimo abbraccio protettivo di suo padre, potrebbe anche portarlo a sviluppare sensi di colpa.
Il futuro
Intanto si comincia a discutere anche del suo futuro. Zia Aya, è stata nominata dal Tribunale di Torino sua tutrice. Un provvedimento che verrà poi riesaminato per competenza dal giudice tutelare di Pavia, dove Eitan risiedeva con la sua famiglia. Il piccolo potrebbe però anche tornare in Israele. E' lì, come ha riferito zia Aya, che Amit e Tal avrebbero voluto farlo crescere: “Faremo di tutto perché i desideri di mio fratello e sua moglie per Eitan si realizzino“, aveva raccontato.
Il commento del Sindaco di Pavia
“Credo che dopo tanto clamore, dovuto alla comprensibilissima partecipazione di tutti noi al dolore di Eitan e della sua famiglia, adesso debba subentrare il silenzio: un silenzio rispettoso, garbato, che preservi il bimbo da ulteriori traumi. Sono in stretto contatto con i suoi cari e anche da parte loro la richiesta di far calare l’attenzione è forte: me ne faccio portavoce.
A Eitan, come Sindaco e come uomo, sono felice di poter dire: bentornato a casa. Ho manifestato alla zia, a nome di tutta la Città, la felicità per le dimissioni dall’ospedale, con un abbraccio e un bacio virtuale al piccolo. Non è ancora il momento di andare a trovarlo di persona: ci sarà tempo più avanti, quello di oggi è solo l’inizio di un percorso. È il momento, invece, di cercare di fargli il dono più prezioso, e in qualche modo più difficile: la tranquillità”, così Mario Fabrizio Fracassi, Sindaco di Pavia