Casa di riposo degli orrori, gli indagati negano le accuse

Il direttore della struttura e l'operatore socio-sanitario sostengono di non aver mai usato violenza contro gli anziani.

Casa di riposo degli orrori, gli indagati negano le accuse
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Casa di riposo degli orrori, il direttore della struttura di Montebello della Battaglia e l'operatorio socio-sanitario, indagati per violenze contro gli anziani, negano ogni accusa.

Casa di riposo degli orrori: gli indagati negano le accuse

Giovanni Gastaldo, direttore della casa di cura Monsignor Rastelli di Montebello della Battaglia comparso ieri, martedì 20 novembre, in tribunale a Pavia, ha affermato di non aver mai commesso personalmente violenze nè di aver coperto qualcuno resosi responsabile di sevizie sui pazienti della struttura.

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Riguardo agli episodi più cruenti quali l’aver marchiato con un phon rovente un paziente, e l'aver ribaltato una donna in sedia a rotelle, costringendola a testa in giù, Gastaldo si è difeso dicendo di non essere a conosenza dell’episodio della carrozzina. In merito invece, alla vicenda del phon, ha affermato di essere stato proprio lui a sporgere denuncia all’autorità giudiziaria, a riprova del fatto che lui non ha mai sostenuto queste situazioni e non ha mai coperto alcun dipendente.

Anche l'altro indagato, l'operatore socio-sanitario 35enne Davide Montagna ha risposto alle domande dei giudici, negando ogni accusa.

Arresti domiciliari

Venerdì 16 novembre, i due erano stati arrestati in relazione a una serie di maltrattamenti documentati dalla polizia ai danni di persone anziane e disabili, pazienti della residenza in cui gli indagati lavoravano. Nel frattempo, in attesa della decisione del giudice, Montagna e Montebello restano agli arresti domiciliari.

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