Ministro Centinaio ospite sgradito all'Università di Pavia: "E' un discriminatore"

Un nutrito gruppo di accademici - fra cui professori, ricercatori, assegnisti e studenti - ha scritto: "Pensiero politico fondato sulla discriminazione che rifiutiamo. Riteniamo che chi se ne faccia portatore non meriti di essere accolto nella nostra Università"

Ministro Centinaio ospite sgradito all'Università di Pavia: "E' un discriminatore"
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Polemiche nella comunità accademica in seguito alla scelta del rettore Fabio Rugge di invitare il ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e turismo Gian Marco Centinaio - ex vicesindaco leghista di Pavia - come ospite d’onore all’inaugurazione dell’anno accademico dell'Università di Pavia.

Ministro Centinaio ospite sgradito

Sono una cinquantina i docenti e ricercatori dell Università di Pavia - alcuni anche iscritti all'Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) - che hanno reso nota l'intenzione di disertare la cernimonia di inaugurazione dell'anno accademico. Il motivo è la presenza del ministro leghista Centinaio quale ospite di onore.

"Pensiero politico fondato sulla discriminazione"

Nell'appello redatto dagli accademici si legge:

"Magnifico Rettore siamo membri a vario titolo della comunità accademica pavese. Ci riconosciamo nei valori dell’antifascismo e antirazzismo: molti di noi sono iscritti all’Anpi. Vogliamo prendere pubblicamente le distanze dalla decisione di far intervenire il ministro Gian Marco Centinaio all’inaugurazione dell’anno accademico".

E ancora:

"Il prestigio dell’Alta carica istituzionale che ora ricopre non ne cancella la biografia politica che contraddice i valori di eguaglianza e inclusività che l’Università professa per Costituzione (...) Qualcuno potrebbe classificare questi episodi come inezie. Per noi sono sintomi di un pensiero politico fondato sulla discriminazione che rifiutiamo. Riteniamo che chi se ne faccia portatore non meriti di essere accolto nella nostra Università in questa occasione solenne".

La difesa e la replica

Se da una parte c'è il mondo intellettuale che fa muro al Ministro, dall'altra un nutrito gruppo di giovani padani nonché di convinti sostenitori della Lega, difendono le ragioni dell'ex vicesindaco. Centinaio ha inoltre commentato la vicenda sui suoi social, dicendo:

"Lavori dalla mattina alla sera, giri il mondo per il bene del Paese e il giornale locale non ti considera mai. Nel momento in cui quattro “compagni” ti contestano gli danno addirittura la locandina"

Polemizzando espressamente con una nota testata giornalistica locale.

I Firmatari

Fra i primi firmatari compaioni gli ordinari Alessandra Albertini, Vittorio Bellotti, Paolo Bertoletti, Annamaria Bondioli, Franco Ferrari, Luca Fonnesu, Gioacchino Garofoli, Lia Guerra, Franco Osculati, Daniela Rando; gli associati Michele Ansani, Mauro Bignamini, Fulvio Bisi, Carla Casagrande, Carolina Castagnetti, Emanuela Ceva, Thomas Frank, Andrea Fumagalli, Silvia Luraghi, Sergio Filippo Magni, Elisa Roma, Carlo Bruno Vanetti; i ricercatori Alessandro Caiani, Cinzia Calvio, Giuseppe Cospito, Gianpaolo Minetti, Tommaso Piazza, Donatella Savio, Cristina Barbieri, Daniela Curti, Raffaella Guglielmann, Mayra Paolillo, Gabriella Zuccolin. A questi si aggiungono 24 tra studenti, tecnici, dottorandi e assegnisti di ricerca.

Supporto della Lega

"Polemiche futili" asseriscono i deputati della Lega Luca Toccalini e Andrea Crippa, coordinatore Lombardo e nazionale della Lega Giovani. Anche il coordinatore provinciale Dario Mancini parla di posizione poco democratica da parte di un manipoli di professori e studenti fuori dal mondo politicizzati. Gli fa eco Matteo Mognaschi, capogruppo Lega in Consiglio.

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