Covid: 90 euro per un consulto telefonico, 450 per una diagnostica a domicilio. Polemica sul San Raffaele
Matteo Piloni (consigliere regionale Pd): "Il pubblico arranca e il privato ingrassa".
Un consulto video o telefonico a 90 euro e una diagnostica domiciliare a 450 euro per chi è a casa con il Covid. E’ il servizio che offre l'Ospedale San Raffaele di Milano, sul quale, come riporta Prima La Martesana, si è scatenata la polemica.
Cure a domicilio, polemica sul San Raffaele
Il servizio (precisiamo, del tutto legale) è proposto sulle pagine del sito Internet dell’ospedale, e offre un vero e proprio tariffario per coloro che si trovano a casa in isolamento ma non hanno (al momento) bisogno di ricovero in ospedale. In un momento in cui la Lombardia è zona rossa e gli ospedali pubblici arrancano, la questione ha già scatenato più di una polemica.
Nel momento in cui il paziente decidesse di aderire, l’iter prevede un primo consulto telefonico per “inquadrare lo stato di salute del paziente positivo a Covid-19 in isolamento nella propria abitazione”. Dopodiché, se “il medico riterrà opportuno effettuare gli esami di diagnostica per accertarsi dello stato di salute del paziente, quest’ultimo potrà prenotare il pacchetto di prestazioni di Diagnostica Domiciliare al prezzo di 450 euro”. Le prestazioni previste sono il prelievo ematico, la radiografia toracica, la misurazione della saturazione e il consulto medico finale.
“Il privato arranca? Ci pensa il San Raffaele”
A scatenare la polemica è stato il consigliere regionale Pd Matteo Piloni:
“Sei positivo al Covid e in isolamento? Le Usca non funzionano come dovrebbero? Tranquilli, ci pensa il privato. Se Ats o il vostro medico non vi chiamano o non rispondono, ci pensa il San Raffaele. Con un consulto video o telefonico a 90 euro e, se il medico lo riterrà, con 450 euro per un servizio di diagnostica a domicilio Il pubblico arranca e il privato ingrassa”.
(Foto di copertina: operatoresociosanitario.net)
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