VIGEVANO

Moreschi, sciopero ad oltranza contro i 59 licenziamenti. I sindacati: "Non firmeremo accordi"

La mobilitazione partirà non appena saranno concordati tempi e modalità con la prefettura

Moreschi, sciopero ad oltranza contro i 59 licenziamenti. I sindacati: "Non firmeremo accordi"
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I lavoratori dello stabilimento Moreschi di Vigevano si preparano a una dura battaglia in difesa dei propri posti di lavoro.

Presidio e sciopero ad oltranza

Dopo l'annuncio della storica azienda riguardante la dismissione della produzione nello stabilimento di via Cararola, con conseguente procedura di licenziamento per 59 dipendenti, gli operai hanno deciso di organizzare un presidio quotidiano davanti ai cancelli della fabbrica.

La decisione è stata presa durante l'assemblea tenutasi ieri mattina, lunedì 26 febbraio 2024, la prima dopo l'annuncio della chiusura dello stabilimento. La mobilitazione partirà non appena saranno concordati tempi e modalità con la prefettura, e si parla anche, oltre al presidio, di uno sciopero a oltranza di un'ora al giorno.

Respinti i licenziamenti

I sindacati, nel frattempo, hanno respinto categoricamente i licenziamenti annunciati dalla proprietà dell'azienda. In un comunicato congiunto di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil si legge:

"Respingiamo con forza i licenziamenti dichiarati dall’azienda. Dichiariamo di essere disponibili a intraprendere una trattativa con l’azienda a condizione che l’unico obiettivo sia la salvaguardia dei posti di lavoro e il mantenimento dello stabilimento a Vigevano".

Parallelamente alla procedura di licenziamento dei 59 dipendenti, l'azienda avrebbe espresso l'intenzione di trasferire in altra sede i lavoratori rimanenti, che si occupano di amministrazione, progettazione e controllo qualità, con la conseguente vendita dell'immobile di via Cararola, costruito nel 2003.

La nota dei Sindacati

Sempre Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil dichiarano:

Nel mese di luglio 2023 si è conclusa con accordo sindacale l’ultima procedura di licenziamento collettivo, che ha visto la fuoriuscita di 27 dipendenti occupati prevalentemente nei reparti di orlatura e pelletteria.

Per l’occasione, l’azienda Moreschi aveva dichiarato: “La società si è trovata costretta ad intervenire sulla propria organizzazione produttiva quale unico rimedio per garantire la continuità dell’impresa e consolidare il sito produttivo di Vigevano”. Senza mai presentare un piano industriale.

Va ricordato che dal mese di maggio 2020, quando si è concretizzato il passaggio di proprietà tra la famiglia Moreschi è il “Fondo Hurleys” l’azienda contava circa 280 dipendenti, ad oggi i dipendenti sono 80 complessivamente, di cui 59 dichiarati in esubero.

La nuova proprietà ha utilizzato ininterrottamente tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione, sospendendo dal lavoro i dipendenti, scaricando i costi sulla collettività, mentre le scarpe venivano prodotte altrove.

Nonostante il numero esiguo di dipendenti rimasti in azienda, non è riuscita a mantenere la piena occupazione nemmeno negli ultimi mesi, quando i dipendenti addetti alla produzione erano sessanta circa, sospendendoli dal lavoro e collocati in ferie forzate. (Sarà questo l’assenteismo a cui fa riferimento l’azienda?)

La strategia dell’azienda l’abbiamo appresa in data 19 febbraio 2024:

  • nuova procedura di licenziamento collettivo riguardante 59 lavoratori/ci, tutti addetti alla produzione;
  • vendita dell’immobile;
  • liberalizzazione dell’intera area; (dal momento che i pochi dipendenti che resteranno verranno trasferiti in altra sede);mantenimento e valorizzazione del marchio che passa attraverso l’esternalizzazione della produzione lontano da Vigevano.

Questa è l’unica strategia che la nuova proprietà ha sempre avuto in mente e perseguito.

Sono state dichiarate molte falsità, per noi questo è inaccettabile. Non siamo disponibili a sottoscrivere accordi che sanciscono di fatto la chiusura di uno stabilimento storico come Moreschi.

L'assemblea dei lavoratori ha dato mandato alle organizzazioni sindacati di coinvolgere le istituzioni politiche, a partire dalla giunta comunale di Vigevano, dove si chiede un consiglio comunale aperto alla cittadinanza, oltre al coinvolgimento dell’Amministrazione Provinciale e Prefettura.

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