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"Inaccettabile che Moreschi sposti la produzione e licenzi altri 59 dipendenti"

Lunedì 26 febbraio 2024, è prevista un'assemblea sindacale per discutere delle prossime mosse e valutare eventuali azioni di mobilitazione

"Inaccettabile che Moreschi sposti la produzione e licenzi altri 59 dipendenti"
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Dopo gli esuberi del luglio scorso, Moreschi licenzia ancora: via altri 59 dipendenti. Filctem: “Decisione inaccettabile”. Il sindaco Ceffa: "Grande delusione e rammarico".

Moreschi sposta la produzione e licenzia altri 59 dipendenti

Il “made in Vigevano” non ci sarà più. Lunedì 19 febbraio 2024 lo storico calzaturificio Moreschi (di proprietà dal gennaio 2022 di Luca Scalfi, titolare del fondo di investimento svizzero Hurley Sa) ha annunciato la chiusura del reparto produzione dello storico stabilimento di Vigevano, fondato nel 1946, e il contestuale licenziamento di 59 addetti, su complessivi 80 attualmente impiegati nello stabilimento. Lunedì 26 i lavoratori si riuniranno in assemblea sindacale per decidere la mobilitazione.

La decisione di chiudere il reparto di produzione è stata motivata dalla necessità di adeguarsi alle nuove esigenze dell'azienda. In un comunicato stampa, la Moreschi ha indicato che gli impianti esistenti non erano più in grado di soddisfare gli standard richiesti, specialmente nell'ambito di una strategia aziendale volta alla sostenibilità ambientale e alla differenziazione della produzione. 

In un'ottica di ottimizzazione e transizione verso pratiche più eco-sostenibili, l'azienda ha deciso di avviare una partnership con una selezione di laboratori italiani altamente specializzati e caratterizzati da una forte impronta ‘verde’, legati al brand da contratti di collaborazione in esclusiva”. Questi laboratori sostituiranno i dipendenti licenziati e si occuperanno della realizzazione dei prodotti Moreschi.

Nonostante la chiusura del reparto di produzione, la Moreschi ha assicurato che alcune attività rimarranno all'interno dello stabilimento. I dipartimenti gestionali, amministrativi, l'ufficio stile e prodotto, la modelleria, la logistica e lo spaccio aziendale continueranno a operare. Inoltre, rimarrà attiva la progettazione dei modelli per le collezioni esclusive, oltre al controllo qualità.

Filctem: “Decisione inaccettabile”

“Una decisione inaccettabile”,

commenta la segretaria generale Filctem Cgil Pavia Giovanna Currò:

“Parliamo di uno stabilimento che conta ormai solo 80 persone. E vorrei ricordare che, nel concludere la vecchia procedura di licenziamento collettivo, quella iniziata a maggio 2023, l'azionista di maggioranza Luca Scalfi aveva detto che si sarebbe impegnato per rilanciare la produzione e lo stabilimento. Ecco i risultati”.

Il 18 luglio 2023, infatti, sindacati, azienda e Regione Lombardia avevano siglato un’intesa sulla chiusura dei reparti di orlatura e pelletteria della fabbrica calzaturiera, che prevedeva il licenziamento (annunciato nel maggio precedente) di 28 lavoratori. Per questi addetti era stato stabilito un incentivo all’esodo di 7.800 euro lordi (versato in due rate, a settembre e ottobre), oltre al pagamento di alcune spettanze che all’epoca dell’accordo non erano ancora state versate.

In merito a questo, Currò sottolinea che “per gli ex 27 operai abbiamo dovuto fare perfino dei decreti ingiuntivi per ottenere i vari pagamenti stabiliti dalla Regione. E ancora manca uno stipendio, mentre a numerosi lavoratori mancano sia la tredicesima sia i contributi del Fondo di previdenza complementare Previmoda a partire dal 2021”.

"Grande delusione e rammarico"

In merito alla chiusura dello storico stabilimento Moreschi si è espresso anche il sindaco della città, Andrea Ceffa che in un posto su Facebook scrive:

Ho accolto la scelta dell'azienda di cessare l'attività di produzione nello stabilimento vigevanese, con grande delusione e rammarico. E' un epilogo molto triste, ed il mio primo pensiero è quello di esprimere vicinanza a tutti i lavoratori coinvolti da questa procedura di licenziamento collettivo.

Certamente le ragioni di questa profonda crisi non possono essere ascritte solo agli ultimi anni della storia imprenditoriale dell'azienda, tuttavia non posso non evidenziare che questa scelta, seppur legittima da un punto di vista imprenditoriale, contraddice quanto sempre sostenuto in questi anni dalla società che aveva sempre espresso, non solo a me, la volontà di mantenere una base produttiva, seppur in forma ridotta, sul nostro territorio. [...]

Da parte dell'Amministrazione Comunale, per quanto di sua competenza, si rinnova nuovamente la massima disponibilità ed apertura a lavorare con le parti coinvolte per trovare soluzioni che consentano di ricollocare nel più breve tempo possibile i lavoratori che resteranno senza lavoro.

L'assemblea sindacale

Lunedì 26 febbraio 2024, è prevista un'assemblea sindacale per discutere delle prossime mosse e valutare eventuali azioni di mobilitazione.

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