Rissa tra camionisti, arrestato per tentato omicidio un 36enne
I fatti risalgono allo scorso fine settimana: durante la violenta lite colpì con una spranga di ferro alla testa un 57enne.
Rissa tra camionisti, arrestato per tentato omicidio un 36enne di nazionalità russa. Durante una violenta lite, colpì con una spranga di ferro un 57enne, tuttora ricoverato al San Matteo in coma farmacologico.
Rissa tra camionisti
Il 29 aprile 2019, i militari della Stazione Carabinieri di Corteolona e Genzone (PV), unitamente a quelli del N.O.R.M. della Compagnia Carabinieri di Stradella (PV), al termine di ininterrotti accertamenti avviati a seguito delle gravissime lesioni subite da un autotrasportatore lituano, avvenuto nel parcheggio antistante la logistica DHL di Corteolona e Genzone, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto G.I., 36enne, autotrasportatore, di nazionalità russa, giacché resosi responsabile del reato di tentato omicidio.
La lite
Dalla ricostruzione investigativa, è emerso che quest’ultimo, nella tarda serata di sabato 27 aprile 2019, mentre si trovava in sosta con l’autoarticolato a lui in uso nella suddetta zona, ha iniziato una violenta lite - per futili motivi - con altri due autotrasportatori (entrambi di cittadinanza lituana) nella quale sono stati - presumibilmente - coinvolti anche altri soggetti, tuttora in fase di identificazione.
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L’aggressione
Nel corso della rissa, l’autotrasportatore ha colpito violentemente e ripetutamente alla testa con un palanchino (piede di porco) uno dei due lituani (V.R., 57enne), che stramazzava a terra. L’altro lituano (S.M., 27enne), invece, ha riportato solo lievi lesioni, così come l’aggressore russo, entrambi medicati presso il pronto soccorso di Lodi e poi dimessi con prognosi entro i venti giorni.
Ferito in coma farmacologico
Il ferito grave, prontamente soccorso da personale del 118 e trasportato in codice rosso presso il Policlinico San Matteo di Pavia, si trova tuttora lì ricoverato, in coma farmacologico, in prognosi riservata e in pericolo di vita. L’arrestato, dopo le dimissioni dall’ospedale, è stato associato presso il carcere di Pavia, dove si trova tuttora ristretto a seguito della convalida del provvedimento di fermo, avvenuta dopo l’interrogatorio di garanzia effettuato dal Giudice per le Indagini Preliminari di Pavia in data 30 aprile 2019.
Giada Bigardi
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