LIBERTA' RITROVATA

Revocati i domiciliari, il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa torna libero

Resta l'attesa per il rientro ufficiale in Comune

Revocati i domiciliari, il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa torna libero
Pubblicato:

Da ieri, mercoledì 28 maggio 2025 il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa è tornato libero: revocati gli arresti domiciliari per decorrenza dei termini. Ora resta l'attesa della decisione della Prefettura e del possibile rinvio a giudizio.

Andrea Ceffa torna libero

Dopo sei mesi agli arresti domiciliari, Andrea Ceffa è tornato libero. La revoca della misura cautelare, disposta dalla giudice per l’udienza preliminare Daniela Garlaschelli, è giunta nella mattinata di mercoledì 28 maggio 2025, formalizzata dai carabinieri intorno alle 9.15. Il provvedimento si è reso necessario per decorrenza dei termini, ma lascia aperti molti interrogativi sul futuro politico e giudiziario del primo cittadino di Vigevano.

In attesa del rientro ufficiale

Nonostante la libertà ritrovata, Ceffa non ha ancora ripreso ufficialmente le funzioni di sindaco: la sua sospensione, scattata automaticamente con l’arresto il 28 novembre 2024, deve ancora essere formalmente revocata dalla Prefettura. Un eventuale ritorno alla guida della città avverrebbe in un clima politico profondamente modificato, a partire dalla nuova giunta formata nel frattempo.

Giunta da rivedere?

Negli ultimi mesi, l’amministrazione comunale ha subito profondi cambiamenti. Prima un riavvicinamento con Forza Italia, poi la nomina della nuova giunta lo scorso 26 febbraio. Ora Ceffa, pur dichiarando la volontà di consultarsi con gli alleati, si trova a dover decidere se confermare gli equilibri attuali, modificare la squadra inserendo rappresentanti della Lega o rimuovere figure considerate scomode. Una valutazione delicata che dovrà tenere conto sia della situazione interna alla maggioranza che del proseguimento dell’attività amministrativa.

Le accuse e il processo alle porte

Sul fronte giudiziario, la situazione resta complessa. Sebbene la misura interdittiva di nove mesi disposta dalla giudice non sia efficace nei confronti degli incarichi elettivi come quello di sindaco, nel provvedimento di revoca si sottolinea come permangano gravi indizi di colpevolezza.

Secondo la Garlaschelli, le esigenze cautelari restano attuali, in particolare per quanto riguarda il presunto disprezzo delle regole di buona amministrazione da parte di Ceffa, accusato di aver favorito l’assegnazione di una consulenza da 6mila euro alla consigliera Roberta Giacometti per garantirsi il suo sostegno politico.

Il sindaco, insieme ad altre sette persone, tra cui l’ex europarlamentare Angelo Ciocca e tre ex dirigenti di Asm, dovrà presentarsi in tribunale. Per alcuni degli imputati sono già state avanzate richieste di patteggiamento o di accesso al rito abbreviato. L’udienza decisiva per il rinvio a giudizio è fissata per metà luglio.

Il sostegno

Nonostante il procedimento penale in corso, Ceffa ha mantenuto il sostegno della Lega, che ha manifestato con un post sui social la propria fiducia nei suoi confronti. Anche molti cittadini e simpatizzanti hanno fatto sentire la loro vicinanza durante il periodo di detenzione domiciliare, segno che il ritorno del sindaco alla vita pubblica non lascia indifferente la città.

Resta ora da capire quali saranno i tempi e i modi del suo reintegro formale, e se le vicende giudiziarie in corso influenzeranno l’operato dell’amministrazione comunale nei prossimi mesi.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali