Processo Omicidio Ibrahim, in aula la testimonianza del Carabiniere
Le parole del Brigadiere dei Carabinieri e le intercettazioni delle telefonate
Raccolta in aula la testimonianza del Brigadiere dei Carabiniere che nella sera dell'11 gennaio 2023 raggiunse la casa dei Rondinelli, poche ore prima dell'omicidio di Mohamed Ibrahim, ucciso a colpi di fucile e di pistola all'interno del Capannone donatogli dalla famiglia Rondinelli nei pressi di Cassolnovo.
Omicidio Mohamed Ibrahim
Continua il processo che vede la famiglia Rondinelli responsabile dell'uccisione del 44enne Ibrahim, accusata di omicidio volontario. In aula arriva la testimonianza del Brigadiere dei Carabinieri che quella notte avrebbe fatto visita alla casa Rondinelli per via di una segnalazione da parte della famiglia che, secondo quanto riportato in Tribunale, si lamentava dei comportamenti di Mohamed e delle continue richieste di intestazione di un immobile, necessario per richiedere l'affido della figlia.
La testimonianza presentata di fronte alla corte d’assise di Pavia nella giornata di ieri, martedì 28 maggio 2024, racchiude una piccola parte di ciò che si cela dietro la verità nascosta.
"I Rondinelli mi spiegarono che Mohamed Ibrahim voleva la casa di Cilavegna dove viveva, che era dei Rondinelli. Ma loro non potevano intestargliela perché c’erano dei problemi catastali, e risolvere questi problemi burocratici sarebbe costato parecchi soldi. Inoltre Mohamed chiedeva ai Rondinelli l’affidamento della bambina", ha dichiarato ieri il carabiniere.
Intercettate inoltre le telefonate della famiglia incriminata, le quali però escludono l'ammissione di colpa. La famiglia Rondinelli, nelle telefonate, in dialetto lucano, ha sempre negato di aver ucciso Mohamed.
Accusa di omicidio volontario
Attualmente gran parte della famiglia Rondinelli si trova in carcere: il padre di famiglia Antonio Rondinelli e i figli Claudio Rondinelli e Massimo Rondinelli (già condannato a 19 anni con rito abbreviato). Accusata anche la madre Carmela Calabrese che, anche non essendo autrice materiale, rimane indagata.
In giudizio anche l'ex fidanzato di una delle figlie di Antonio Rondinelli, Luigi D’Alessandro, il quale rimane sospettato per l'omicidio di Mohamed Ibrahim, freddato a colpi di pistola e di fucile e poi bruciato nell'abitacolo della sua auto.