Neonato morto in sala parto a Voghera: chiesta la condanna per ginecologa e ostetrica
I genitori hanno perso quello che sarebbe stato il loro primogenito e vogliono fare luce per capire se la tragedia era evitabile.
I genitori accusano le due operatrici sanitarie di negligenza ma gli avvocati della difesa sono fiduciosi, secondo loro il neonato è morto per una malformazione al cordone ombelicale. Intanto la procura ha chiesto 8 mesi di carcere.
Le dinamiche della tragedia
Era il giugno del 2018 quando è avvenuta la tragedia. La gestazione era stata a detta di tutti regolare e appena nato all'ospedale di Voghera pesava 3,2 chili, un peso più che corretto. Eppure il piccolo Nicolas non ce l'ha fatta e ora si combatte in tribunale per stabilire la verità.
La giovane coppia di genitori, residente in un piccolo paesino dell'Oltrepò vicino Voghera, vuole andare a fondo in questa storia e, rappresentata dagli avvocati Cristina Moroni e Massimo Adriatici, accusa gli operatori sanitari di negligenze.
Secondo i genitori e la procura il piccolo sembrava estremamente sofferente e nessuno è intervenuto per aiutarlo fino a quando ormai era troppo tardi, l'accusa è quella di avere aspettato troppo.
Il pm incaricato del caso era Diletta Balduzzi che aveva fatto svolgere una serie di perizie verificate poi nel corso del processo. Gli avvocati dei due genitori, che quando è stata fissata l'udienza per la sentenza non erano presenti, hanno dichiarato che la famiglia vuole sapere se la tragedia si poteva evitare e nel caso vuole essere risarcita.
La sentenza finale l'8 novembre
All'epoca della disgrazia in sala parto ad assistere la neo mamma c'erano il medico ginecologo 47enne Claudia Vercesi e l'ostetrica 59enne Daniela Talpo. Le due hanno dovuto affrontare un processo e sono a giudizio per responsabilità colposa in ambito sanitario. L'esito, atteso per il prossimo 8 novembre, determinerà la pena legata alla loro negligenza.
Martedì c'è stata una delle ultime udienze che ha fissato quella conclusiva in cui il giudice Giordano metterà la parola fine alla vicenda al tribunale di Pavia. La procura ha chiesto 8 mesi per entrambe le operatrici.
Gli avvocati della difesa Giuseppe Roccioletti e Gianfranco Ercolani sono fiduciosi in vista del processo e sostengono che le loro assistite non abbiano causato la morte di Nicolas. A detta loro a ucciderlo sarebbe stata una malformazione del cordone ombelicale.