Morto il detenuto che si era impiccato con il cavo della tv: è l'11° suicidio a Torre del Gallo dal 2021
Il 42enne si trovava nel carcere di Pavia in attesa di essere processato per il reato di violenza sessuale ai danni di un'anziana
E' morto in ospedale il detenuto che si era impiccato con un cavo della tv in carcare a Pavia: è l'11° suicidio a Torre del Gallo dal 2021.
Morto il detenuto che si era impiccato con un cavo della tv
Il detenuto di 42 anni che il 30 marzo aveva tentato il suicidio impiccandosi con un cavo della televisione nella sua cella presso il carcere di Torre del Gallo a Pavia, non è sopravvissuto. L'uomo, di origini egiziane, è deceduto durante il ricovero al Policlinico San Matteo, dove era stato trasportato in condizioni disperate.
Quella tragica notte, il detenuto aveva utilizzato il cavo della televisione per impiccarsi. Gli agenti della Polizia Penitenziaria, allertati da altri detenuti, sono intervenuti tempestivamente per tentare di salvarlo, ma i loro sforzi sono stati vani.
In attesa di giudizio
L'uomo si trovava nel carcere di Pavia in attesa di essere processato con il rito abbreviato per il grave reato di violenza sessuale ai danni di un'anziana di 89 anni avvenuto a Sesto San Giovanni, nel Milanese, lo scorso 27 settembre. Il suo arresto era avvenuto grazie alle indagini dei carabinieri, che lo avevano incastrato con prove biologiche e video delle telecamere di sorveglianza.
11° suicidio in tre anni
La sua morte rappresenta l'undicesimo suicidio avvenuto a Torre del Gallo dal 2021. Tra questi, il caso più noto è quello del trapper Jordan Tinti, 26enne brianzolo, trovato morto in cella nel novembre 2021 e la cui morte è ancora oggetto di indagine da parte della procura di Pavia.
Situazione drammatica
Secondo i sindacati, la situazione drammatica all'interno del carcere, caratterizzata da carenza di personale, sovraffollamento e difficoltà nel monitorare il disagio dei detenuti, sarebbe alla base di questi tragici eventi.
Le carceri pavesi sono in una situazione critica, con un clima di tensione che ha portato a violenti episodi come la recente sommossa a Vigevano, durante la quale tre agenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti e le strutture danneggiate.
I sindacati, come il Sappe, sollecitano interventi urgenti, tra cui sopralluoghi tecnici, ispezioni dell'Asl, misure strutturali e l'equipaggiamento della polizia penitenziaria con il taser.