La nonna di Eitan dopo l'udienza: "L'Italia ha ucciso mio padre, mia figlia e mio nipote: non può avere anche lui"
La donna, adirata per non essere potuta entrare in aula durante l'udienza, ha accusato l'Italia di aver ucciso tutta la sua famiglia.
Sono parole colme di rabbia, odio e disperazione, quelle pronunciate dalla nonna di Eitan davanti ai giornalisti che stanno seguendo la vicenda in Israele. La donna, adirata per non essere potuta entrare in aula durante l'udienza, ha accusato l'Italia di aver ucciso tutta la sua famiglia.
In Israele le udienze
Si stanno svolgendo in questi giorni le udienze per il caso di Eitan, il piccolo unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone e portato illegalmente dal nonno in Israele, contro il parere (e in totale segreto) del tutore legale in Italia, la zia paterna.
Il nonno Shmuel Peleg, in una intervista alla televisione israeliana Channel 12, non aveva mostrato alcun ripensamento sul rapimento del nipote in Italia: “Credo mia figlia quando la incontrerò nel cielo sarà orgogliosa di me. Perchè ho salvato suo figlio e l’ho riportato a casa”, aveva riferito.
L'accordo temporaneo
Lo scorso 23 settembre è stato stabilito un accordo temporaneo tra le due famiglie: la giudice israeliana ha favorito una intesa tra i Biran e i Peleg in base alla quale Eitan ha passato 3 giorni a settimana alternativamente con la zia Aya e con il nonno Shmuel Peleg, la cui figlia Gali - sorella della mamma del bambino - ha annunciato di volerne chiedere l'adozione.
Un accordo, avevano precisato i legali delle due parti, volto a mantenere "la privacy del bambino, che in questo momento ha bisogno di tranquillità".
Ora toccherà alla giudice sciogliere il nodo della Convenzione dell'Aja. Le udienze si tengono proprio in questi giorni.
Le dichiarazioni della nonna materna all'udienza
Durante l'udienza di ieri Esther Cohen Peleg ha lamentato di non essere stata ammessa all'udienza in Israele dalla giudice Iris Ilotovich Segal, così come non è entrato il console italiano: poi ha ricordato che la stessa cosa era successa in Italia, subito dopo la scomparsa tragica della figlia e di tutta la sua famiglia. All'interno dell'aula erano invece presenti Aya Biran Nirko, la zia paterna affidataria della tutela di Eitan che si è rivolta al Tribunale di Tel Aviv per riportare il bambino Italia basandosi sulla Convenzione dell'Aja, e Shmuel Peleg, nonno materno, ex marito di Esther.
Ma la più grande accusa che la signora Peleg ha lanciato, con toni aggressivi e concitati, ai microfoni dei cornisti presenti è stata che:
"L'Italia ha ucciso mio padre, mia figlia e mio nipote. Non possono prendere anche Eitan. Cosa mi è rimasto, capite?".
Il dibattimento continuerà anche nella giornata di oggi, sabato 9 ottobre, e domani, domenica 10 ottobre 2021: in questi giorni si devono decidere le sorti del bambino sopravvissuto e ora conteso dalle famiglie dei genitori.