Strage del Mottarone

Il piccolo Eitan portato in Israele dal nonno: la zia denuncia il "rapimento"

Il bimbo, unico superstite della strage della funivia che l'ha reso orfano, era da mesi al centro di un contenzioso per l'affidamento.

Il piccolo Eitan portato in Israele dal nonno: la zia denuncia il "rapimento"
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Avrebbe dovuto iniziare la prima elementare nel pavese il piccolo Eitan, unico superstite della strage del Mottarone, da mesi al centro di una contesa tra la zia materna che vive nello Stato ebraico e quella paterna, a Pavia, al quale è stato affidato. Il piccolo non si trova più in Italia, il nonno materno l'ha portato in Israele.

Il piccolo Eitan portato in Israele

Nella giornata di ieri, 12 settembre 2021, i legali della sorella del papà, Aya Biran Nirko - che vive a Pavia con il piccolo, che le è stato affidato dopo che è rimasto orfano in seguito al tragico schianto - hanno fatto sapere:

"Oggi non è stato riportato all'orario stabilito dopo un incontro con i famigliari della mamma. Siamo sconvolti e increduli che siano arrivati a tanto".

Il capo della comunità ebraica di Milano, Milo Hasbani, "conferma" che il piccolo "è arrivato in Israele". Secondo la ricostruzione della tv israeliana Kan il bimbo, 6 anni, avrebbe lasciato la casa a Pavia con il nonno ieri mattina. La zia, non vedendolo rientrare, ha ripetutamente tentato di contattare l'uomo fin quando non ha ricevuto un suo messaggio nel quale si informava - è la ricostruzione dell'emittente - che "Eitan è tornato a casa" in Israele. La stessa fonte ha poi aggiunto che Aya Biran-Nirko ha anche successivamente ricevuto un messaggio dall'avvocato di Shmulik Peleg, il nonno materno, nel quale si confermava che Eitan era arrivato in Israele. Il viaggio dall'Italia, sempre secondo l'emittente, è stato reso possibile dal fatto che il nonno "continuava ad avere il passaporto israeliano del bambino, in contrasto con quanto disposto da un giudice italiano".

Presentata denuncia

La zia affidataria ha quindi presentato una denuncia alla polizia italiana affermando che "il bambino è stato rapito dal nonno", racconta la tv israeliana. Una vicenda ancora tutta da chiarire anche in Israele dove il ministero degli Esteri ha fatto sapere che "sta verificando la fondatezza delle informazioni".

Al centro di una contesa legale

Quel che è certo è che da mesi il piccolo è al centro di una contesa tra la zia materna che vive nello Stato ebraico e quella paterna, a Pavia. Già lo scorso agosto la zia materna Gali Peri in una intervista aveva rivendicato l'affidamento del bimbo sostenendo che Eitan si trovata in Italia "in una famiglia che non lo conosceva, che in precedenza non era stata a lui vicina in alcun modo" e subito dopo aveva aggiunto che il "piccolo era in ostaggio" e sarebbe dovuto tornare in Israele. Era disposto che la famiglia materna potesse vedere il bambino due volte alla settimana, per due ore e mezzo ciascuna; fino a ieri quando, al termine di quelle visite programmate, non è stato riportato a casa.

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