Infermiere vaccina la moglie in pensione durante open day riservato: Asst Pavia lo sospende ma il giudice lo assolve
La sanzione prevedeva la sospensione dal lavoro e della retribuzione per due mesi
Asst Pavia sospende un infermiere dal lavoro e dalla retribuzione per due mesi: colpevole di aver vaccinato la moglie in pensione durante un open day riservato nel periodo pandemico. Il Tribunale del Lavoro di Pavia lo assolve.
Infermiere sospeso assolto dal Tribunale
Il Tribunale del Lavoro di Pavia ha annullato la sanzione disciplinare inflitta dall'Asst Pavia a un infermiere coordinatore dell'ospedale di Voghera, giudicandola illegittima. La sanzione, che prevedeva la sospensione dal lavoro e della retribuzione per due mesi, era stata comminata per la somministrazione indebita del vaccino anti-Covid alla moglie, un'infermiera in pensione.
Il giudice ha considerato i fatti contestati come insussistenti o irrilevanti, condannando l'Asst Pavia a pagare le spese legali e a erogare la retribuzione non corrisposta al dipendente.
I fatti
La vicenda risale al 10 gennaio 2021, quando l'infermiere aveva accompagnato la moglie a vaccinarsi in un open day riservato esclusivamente ai lavoratori dell'Asst Pavia, escludendo però i dipendenti pensionati.
Oltre a questo, l'azienda aveva contestato all'infermiere di aver aiutato il personale del punto vaccinale, organizzando i percorsi e garantendo il distanziamento, pur non essendo in servizio quel giorno. Le indagini interne avevano rivelato che l'infermiere aveva svolto tali attività (senza però rivendicare straordinari), ma senza autorizzazione, anche nei giorni successivi.
"Comportamento utile"
Tuttavia, il giudice ha stabilito che il comportamento dell'infermiere fosse oggettivamente utile in una situazione emergenziale.
"Il giudice ha riconosciuto la piena innocenza del nostro iscritto" ha dichiarato Domenico Mogavino, segretario generale Cisl Fp, sottolineando come le accuse abbiano profondamente segnato l'immagine di un onesto lavoratore, con conseguenze negative sulla sua attività lavorativa e sulla vita privata e familiare.
Mogavino ha criticato l'amministrazione per aver sanzionato l'infermiere attraverso un procedimento sommario, senza un'indagine approfondita. Ha evidenziato come la carriera dell'infermiere abbia subito significative ripercussioni negative, tra cui la perdita di denaro e posizione organizzativa oltre all'opportunità di partecipare a nuovi bandi. A causa del provvedimento disciplinare, infatti, l'infermiere aveva perso la posizione di capo infermiere dell'intera struttura e non aveva potuto partecipare a un concorso per coordinatori infermieristici.