COLPO DI SCENA

Garlasco, incidente probatorio: "Ecco perché l'impronta 33 non appartiene ad Andrea Sempio"

Era stata attribuita dalla Procura all'indagato per concorso in omicidio nella nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi. Ma secondo i consulenti della difesa e anche quelli della famiglia Poggi è stata solo una "forzatura"

Garlasco, incidente probatorio: "Ecco perché l'impronta 33 non appartiene ad Andrea Sempio"
Pubblicato:

Era stata strombazzata in prima serata con tutti i crismi di una prova decisiva, l'ormai famosa impronta 33.

Lo scoop del Tg1

Ricordate quel giorno (era il 20 maggio 2025) in cui vennero convocati contemporaneamente dalla Procura di Pavia sia Alberto Stasi, che Andrea Sempio che Marco Poggi per essere sentiti in simultanea?

Andrea Sempio col suo avvocato, Angela Taccia

Alla fine il "confronto all'americana" saltò, perché gli avvocati di Sempio tennero a casa il loro assistito a causa di un vizio di forma nella convocazione, ma la Procura sganciò lo stesso la "bomba" del giorno al Tg1 delle 20, che mandò in onda per la prima volta l'immagine dell'ormai famosa impronta 33, un'impronta palmare sulla parete destra delle scale che scendono nella cantina dei Poggi, sopra a dove venne ritrovato il cadavere di Chiara, che i consulenti dei pm attribuiscono ad Andrea Sempio sulla base di 15 punti di contatto, o "minuzie".

L'impronta e la sua posizione sulle scale

La battaglia di tecnici e periti

Al roboante colpo di teatro, la difesa di Sempio rispose il giorno dopo con due obiezioni affatto insensate: si tratta di una consulenza di parte, che andrà verificata; ma soprattutto, un impronta può collocare qualcuno sulla scena di un delitto, quindi può dire il dove, ma non può dire quando quella persona c'è stata… e, anche se fosse sua, dato che Sempio ha frequentato tutte le stanze di casa Poggi, è perfettamente normale che possa averla lasciata per esempio quando lui e l'amico Marco scendevano in taverna a prendere i vari loro giochi.

Ma adesso, nella battaglia dei consulenti in questo lungo e tormentato incidente probatorio, si va oltre.

Già perché i legali di Sempio e dei Poggi, attraverso le consulenze dei loro tecnici e periti, smontano del tutto la tesi della Procura e arrivano a dire non solo che quell'impronta 33 non c'entra nulla col delitto, ma addirittura che non è affatto di Andrea Sempio.

"Ecco perché l'impronta 33 non è di Sempio"

"La conclusione della Procura è stata una forzatura - spiega Dario Redaelli, criminalista ed esperto della Polizia di Stato in materia di investigazioni scientifiche, consulente tecnico della famiglia Poggi - Perché è stato proprio ribaltato l'approccio investigativo.

Garlasco, Redaelli (consulente dei Poggi) smonta i falsi scoop, le impronte e i tre punti chiave legati al DNA
Dario Redaelli

In genere, sulla scena di un crimine si rileva un'impronta, si individuano le minuzie e poi si cerca di confrontarle con le impronte di eventuali sospettati. Qui s'è fatto il contrario: hanno preso l'impronta di Sempio e sono andati a cercare tra quelle repertate se potevano esserci dei punti di contatto, pochi o tanti che fossero.

Ora, le 15 minuzie rilevate dalla Procura sulla numero 33, non ci sono: intanto non sono 15, perché sono state prese in considerazione delle banali pieghe cutanee come se fossero tali… ma soprattutto, al contrario, sono state ignorate pieghe cutanee presenti sull'impronta di Sempio, che invece sulla 33 non ci sono affatto (e invece dovrebbero esserci, se la tesi della Procura fosse giusta).

A queste conclusioni è arrivato Calogero Biondi, che è un dattiloscopista di chiara fama, con cui collaboro da anni, sin da quando insieme - proprio grazie a una serie di fatidiche impronte - nel 1990 risolvemmo il giallo della Strage di Pontevico (una tragica rapina in villa che si concluse con un'intera famiglia sterminata nel Bresciano, ndr)".

daniele.pirola@netweek.it

CONTINUA: Garlasco, Redaelli (consulente dei Poggi) smonta i falsi scoop, le impronte e i tre punti chiave legati al DNA

SPECIALE DELITTO GARLASCO: TUTTI GLI ARTICOLI