SENTITI IN PROCURA

Garlasco: quali possono essere le domande fatte ieri ad Alberto Stasi e Marco Poggi

Al centro degli interrogatori, il colpo di teatro degli inquirenti: un'impronta accanto al cadavere di Chiara Poggi attribuibile ad Andrea Sempio

Garlasco: quali possono essere le domande fatte ieri ad Alberto Stasi e Marco Poggi
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Alla luce dello scoop di ieri del Tg1 - il primo a mostrare l'impronta attribuita a Sempio trovata su una parete della cantina di casa Poggi accanto al punto dov'è stata rivenuta Chiara - non è impossibile immaginare quali siano (o sarebbero) state le principali domande negli interrogatori di ieri nelle Procure di Pavia e di Venezia.

Lo scoop del Tg1

Le domande fatte ieri ad Alberto Stasi e Marco Poggi

Perché inscenare una sorta di "confronto all'americana" in simultanea tra Andrea Sempio, Alberto Stasi e Marco Poggi, fratello della vittima, se non appunto per estrarre l'asso dalla manica e saggiare la reazione a bruciapelo di ciascuno dei tre?

Il legale di Stasi accerchiato dai cronisti

Pur vero che gli amici della compagnia erano a volte ospiti nella villetta di via Pascoli per giocare ai videogames, ma a Marco Poggi (convocato in Procura a Venezia, dove si è trasferito per lavoro) è stato sicuramente chiesto se con Sempio fossero mai stati anche in cantina, quell'estate, e se quindi avessero sceso le scale alla base delle quali venne trovata esamine Chiara.

Perché, attenzione: l'impronta sul muro in fondo a quel passaggio discendente colloca Sempio sulla scena del delitto, ma lo colloca spazialmente, non temporalmente: su quel muro Sempio potrebbe essersi benissimo appoggiato anche in un'altra occasione. Se Marco Poggi ha risposto ad esempio che a lui e ai suoi amici capitava anche di scendere in cantina, gli inquirenti si ritroverebbero punto e a capo…

La video-ricostruzione del caso di Telecity Netweek:

 

Passando ad Andrea Sempio, se invece si fosse presentato in Procura a Pavia e se non avesse deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere (cosa praticamente impossibile: sarebbe stato comunque strategicamente irragionevole non attendere la fine delle indagini per conoscere tutti gli atti e le accuse a suo carico), gli inquirenti avrebbero fatto la stessa domanda: come c'è finita la sua impronta su quel muro, accanto al corpo senza vita di Chiara?

Cameraman schierati

Ad Alberto Stasi (che a Palazzo di Giustizia c'è stato) infine sarà stata senza dubbio chiesta più o meno la stessa cosa: secondo lei perché l'impronta del palmo della mano di Sempio poteva trovarsi lì?

L'uscita di Stasi dal retro:

 

Un'impronta che per altro ha una storia tutta particolare, come tanti altri dettagli di questo giallo lungo 18 anni, costellato da un'infinita catena di errori e superficialità investigative: nei primi tre gradi di giudizio è passata, infatti, "indenne" come "non assegnata" a nessuno e giudicata addirittura irrilevante.

Prove schiaccianti o no?

C'è da scommettere che in questa riapertura del caso ci saranno altre novità fino al 24 ottobre, quando si terrà l'udienza decisiva sulle analisi genetiche alla fine dell'incidente probatorio in corso.

Perché quello dell'impronta è indubbiamente un clamoroso colpo di scena, ma potrebbe non bastare a "inchiodare Sempio" in cantina quella mattina del 13 agosto 2007 (fra l'altro, in quale ruolo? assassino? complice? spettatore?).

E potrebbe non bastare considerando che anche le altre contestazioni a Sempio erano state già archiviate nel 2020: stiamo parlando della faccenda del biglietto del parcheggio e delle celle telefoniche (ovvero l'alibi vigevanese) e quella delle tre brevissime telefonate a casa Poggi.

Un quadro forse non così solido per convincere il Giudice per le udienze preliminari, chiusa l'indagine, a rinviare a giudizio Sempio.

Certo, se da qui al 24 ottobre, al contrario saltasse fuori che il materiale organico rinvenuto sotto le unghie della vittima non è affatto illeggibile e, anzi, è perfettamente riconducibile al DNA di Sempio, le cose invece cambierebbero, eccome…

Il movente, questo sconosciuto

…e cambierebbero anche per Stasi inevitabilmente, che al di là della verità giudiziaria si è sempre professato innocente e potrebbe sperare in una revisione della vicenda. Del resto il suo legale, l'avvocato Raffaello De Rensis, non ha nascosto che quella di ieri sia stata una giornata positiva, per loro...

Eccolo:

 

Se anche Sempio fosse coinvolto nel delitto, resterebbe in ogni caso da capire il movente: che motivo avrebbe potuto avere un 19enne capellone che giocava ai videogames, come il Sempio d'allora, per intrufolarsi a casa di una ragazza di sette anni più grande, sorella del suo amico, e ucciderla?

Fabrizio Corona davanti al tribunale

Altrettanto difficile infine stabilire un nesso fra la compagnia dei "ragazzini" e la tesi dell'omicidio di gruppo per un "segreto scomodo" rilanciata ieri davanti al tribunale di Pavia anche da Fabrizio Corona...

Giornalisti davanti al tribunale:

PAVIA GARLASCO (6)
Foto 1 di 3
PAVIA GARLASCO (23)
Foto 2 di 3
PAVIA GARLASCO (21)
Foto 3 di 3

daniele.pirola@netweek.it

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