Bressana Bottarone

Enore Saccò picchiato a morte per 12mila euro: la confessione di Omar Cosi

Il 34enne è il principale indagato dell'omicidio del pensionato 75 di Bressana: con lui arrestate altre tre persone

Enore Saccò picchiato a morte per 12mila euro: la confessione di Omar Cosi
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Omicidio Enore Saccò, i dettagli dell'uccisione del pensionato 75enne raccontati dal principale indagato, il 34enne Omar Cosi, gestore del bar di Bressana i cui locali erano di proprietà della vittima.

Omicidio Enore Saccò: ucciso per 12 mila euro

Nuovi dettagli emergono dall'interrogatorio di Omar Cosi, 34 anni, principale indagato nell'omicidio di Enore Saccò, il pensionato di 75 anni il cui corpo carbonizzato è stato rinvenuto nella villetta di via Gramsci a Bressana Bottarone lo scorso 15 febbraio 2024.

Per il delitto del 75enne, oltre a Cosi,sono stati arrestati anche i tre complici che, secondo l’accusa, sarebbero Davide Del Bò, 39 anni, di Bressana, il Sohal Nakbi, tunisino 35enne e Antonio Verdicchia di 29 anni. I quattro devono rispondere di omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere.

Questioni economiche

Secondo quanto raccontato da Cosi, gestore di un bar a Bressana i cui locali erano di proprietà della vittima, l'omicidio sarebbe scaturito a seguito di una discussione per questioni economiche. L'anziano pensionato avrebbe esercitato pressioni sul 34enne, per farsi saldare la quota della licenza del locale, oltre all'affitto mensile, ammontante complessivamente a 12mila euro.

Pestato a morte

Il barista ha ammesso di essere stato coinvolto in una violenta discussione con Saccò nell'abitazione di quest'ultimo, durante la quale avrebbe colpito l'uomo ripetutamente, fino a causarne la morte. Nonostante i suoi tentativi di rianimarlo, Saccò sarebbe però deceduto sul colpo.

La versione fornita da Cosi getta ulteriori luci sulle circostanze che hanno preceduto il delitto. Sempre secondo il suo racconto, il giorno prima dell'omicidio, Saccò aveva minacciato di sfrattare Cosi se non avesse saldato il suo debito.

Trovandosi in difficoltà, nel tentativo di chiarire la questione e ottenere più tempo per il pagamento, Cosi si era recato nuovamente da Saccò, accompagnato da un amico, Davide Del Bò, e dalla sua compagna. Tuttavia, la situazione si era fatta tesa e Saccò li aveva cacciati dall'abitazione, scatenando la violenta reazione da parte del barista.

Omar Cosi ha confessato di aver poi tentato di trasportare il corpo di Saccò nel suo furgone insieme all'amico, ma senza successo. Successivamente, sarebbe tornato al bar, senza far più ritorno nell'abitazione del pensionato.

Le indagini, ancora in corso, dovranno chiarire ora il coinvolgimento degli altri due indagati, Sohal Nakbi e Antonio Verdicchia, entrambi di Bressana, che secondo Cosi sarebbero stati presenti solo successivamente, presumibilmente per appiccare l'incendio che ha distrutto la villetta e occultato le prove del delitto.

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