VERSO UN NUOVO PROCESSO?

Delitto di Garlasco, il test su Andrea Sempio e le tracce di Dna su Chiara Poggi

La Procura di Pavia ha riaperto le indagini e ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, 37 anni. L'accusa è di omicidio in concorso

Delitto di Garlasco, il test su Andrea Sempio e le tracce di Dna su Chiara Poggi
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Nuovi sviluppi nel caso Garlasco: la Procura di Pavia riapre il dossier sull'uccisione di Chiara Poggi. Al centro delle indagini ora ci sarebbe Andrea Sempio, accusato di omicidio in concorso con Alberto Stasi o altri soggetti.

Delitto Garlasco, riaperte le indagini

Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, la giustizia torna a interrogarsi su quanto accaduto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Il caso, che sembrava definitivamente chiuso con la condanna di Alberto Stasi, si arricchisce ora di un nuovo capitolo: la Procura di Pavia ha riaperto le indagini e ha iscritto nel registro degli indagati anche Andrea Sempio, 37 anni, amico del fratello della vittima. L'accusa è di omicidio in concorso con Alberto Stasi o con soggetti ancora ignoti.

Un’indagine che sembrava chiusa

Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, è stato condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni di reclusione per l'omicidio della ragazza. Attualmente sta scontando la pena, ma gli è stato concesso di uscire ogni giorno per lavorare. Nonostante la condanna, il caso ha continuato a suscitare dubbi e perplessità, portando la difesa di Stasi a cercare di dimostrare la sua innocenza.

Alberto Stasi all'epoca dei fatti

Andrea Sempio

Ora, sotto la lente degli inquirenti, è finito Andrea Sempio. Già in passato il suo nome era stato accostato all’inchiesta, ma nel 2017 il gip di Pavia aveva disposto l’archiviazione, ritenendo infondate le ipotesi investigative che lo coinvolgevano.

Il giovane, all’epoca diciannovenne, era un amico del fratello di Chiara e frequentava la casa della famiglia Poggi, ma aveva sempre negato qualsiasi coinvolgimento nel delitto.

Andrea Sempio

Il ruolo del DNA nelle nuove indagini

L’elemento chiave della riapertura del caso è rappresentato da nuove analisi genetiche sui reperti raccolti nel 2007.

Sotto le unghie di Chiara Poggi erano state individuate tracce biologiche, che all’epoca non portarono a riscontri concreti. Tuttavia, oggi, grazie a tecnologie più avanzate, gli esperti forensi sarebbero riusciti a isolare due profili genetici distinti, uno dei quali apparterrebbe proprio ad Andrea Sempio. Questo elemento ha spinto la Procura di Pavia a iscriverlo nel registro degli indagati per verificare il suo eventuale coinvolgimento.

"Allibito e sconvolto"

La notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati ha colto Sempio di sorpresa. Il suo avvocato, Massimo Lovati, ha dichiarato che il suo assistito è "allibito e sconvolto" da questa svolta nelle indagini. In un primo momento, Sempio si era rifiutato di sottoporsi al prelievo del DNA, ma in seguito, dopo aver ricevuto l’ordinanza di prelievo coattivo, ha accettato di presentarsi in caserma per il test.

Nel 2017, durante un’intervista televisiva, Sempio aveva già chiarito il suo rapporto con la famiglia Poggi, sottolineando di aver avuto con Chiara un legame di semplice conoscenza e di non aver mai incontrato Alberto Stasi. Inoltre, aveva ribadito che il fratello della vittima non aveva mai nutrito alcun sospetto nei suoi confronti. Nonostante ciò, oggi la sua posizione è nuovamente al centro delle indagini.

Va inoltre ricordato che, in passato, gli inquirenti avevano già cercato di analizzare il suo DNA, raccogliendo campioni in modo non ufficiale da una tazzina di caffè e da una bottiglietta d’acqua. Tuttavia, queste analisi non erano state considerate valide per il processo. Ora, con strumenti più sofisticati, si ripresenta la possibilità di un confronto genetico.

Al vaglio degli inquirenti, oltre al Dna, anche alcune telefonate di Sempio a casa Poggi effettuate alcuni giorni prima del delitto.

Le analisi dei reperti biologici

Dietro questa riapertura del caso c’è anche l’iniziativa della difesa di Alberto Stasi.

L’avvocata Giada Bocellari ha affidato l’analisi degli stessi reperti biologici a un laboratorio di genetica forense di fama internazionale, con sede all’estero, chiedendo un’ulteriore verifica delle tracce di DNA. La difesa di Stasi spera che questo nuovo filone investigativo possa portare a una revisione del processo e alla possibile riabilitazione del suo assistito, che si è sempre proclamato innocente.

"Nulla da dire"

Di fronte a questi sviluppi, la famiglia di Chiara Poggi ha mantenuto il riserbo. La madre della vittima, Rita Poggi, ha dichiarato in un’intervista all’Ansa: "Non abbiamo nulla da dire. Lo abbiamo saputo dal Tg… e non abbiamo nulla da dire". Alla domanda se questa riapertura rappresenti un nuovo calvario per la famiglia, ha risposto in modo lapidario: "Immagini lei". Dopo quasi 18 anni dalla tragedia, il dolore per la perdita di Chiara rimane immutato.

La possibilità di riscrivere la storia giudiziaria del delitto di Garlasco dipenderà dall’esito delle perizie genetiche e dagli ulteriori sviluppi investigativi.

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