A Voghera

Assessore leghista alla Sicurezza spara in piazza e uccide un marocchino 39enne: "Mi ha fatto cadere, è partito un colpo"

L'assessore vogherese si trova ora agli arresti domiciliari.

Assessore leghista alla Sicurezza spara in piazza e uccide un marocchino 39enne: "Mi ha fatto cadere, è partito un colpo"
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Un marocchino di 39 anni ucciso con un colpo di pistola a Voghera: ai domiciliari l'assessore alla Sicurezza e Polizia Locale di Voghera, Massimo Adriatici.

Assessore leghista ai domiciliari

Massimo Adriatici, 47 anni, avvocato e assessore alla Sicurezza e Polizia Locale di Voghera, è stato fermato per l'uccisione di un 39enne marocchino, Youns El Boussetaoui. E' successo intorno alle 22.15 di martedì sera in piazza Francesco Meardi, all'esterno di un bar. Da una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri sembra che il tutto sia nato da un diverbio scoppiato tra Adriatici e un uomo di origini marocchine di 39 anni, pregiudicato e con un foglio di via sulle spalle.

Youns El Boussetaoui

Ucciso un 39enne

L'assessore al culmine della lite avrebbe estratto una pistola calibro 22, regolarmente detenuta, e sparato. Un proiettile ha colpito il magrebino procurandogli una ferita penetrante all'emitorace destro. Il 39enne, dopo essere stato soccorso, è stato trasportato in ospedale dove però è deceduto. L'assessore si trova ora ai domiciliari mentre continuano le indagini dei carabinieri per ricostruire la dinamica dei fatti.

I carabinieri all'ingresso del locale

Chi è Massimo Adriatici

Massimo Adriatici, classe 1974, è titolare di uno studio di avvocatura molto noto e risulta Docente di diritto penale e procedura penale presso Scuola allievi agenti Polizia di Stato Alessandria. Precedentemente è stato Professore di diritto processuale penale presso l'Università del Piemonte Orientale.

Militante della Lega, è stato eletto assessore alla Sicurezza e Polizia Locale del Comune Di Voghera nell'ottobre del 2020.

Massimo Adriatici
Massimo Adriatici

Tante domande senza risposta

Non facile il compito dei Carabinieri, in questa delicata fase. Naturalmente ci si chiede come mai l'assessore alla Sicurezza avesse con sè un'arma da fuoco in piazza: portava d'abitudine la pistola (regolarmente detenuta, con tanto di porto d'armi, anche perché Adriatici è stato anche un funzionario di Polizia)?

Da capire cosa ha fatto precipitare le cose: ciò che colpisce è il fatto che un avvocato e assessore alla Sicurezza è perfettamente consapevole di ciò a cui va incontro, che possa arrivare a freddare qualcuno in un luogo pubblico è davvero difficile pensarlo.

Infatti in un’intervista alla Provincia Pavese del 29 marzo 2018, affermava:

“L’uso di un’arma deve essere giustificato da un pericolo reale, per la persona che la usa, per le sue proprietà o quelle altrui. Ma questo non significa farsi giustizia da soli. Ovvero, la legittima difesa si configura se sparo per evitare che qualcuno spari a me, o non ci sono altro mezzi per metterlo in fuga ed evitare che rubi. Sparare deve essere l’extrema ratio, l’ultima possibilità da mettere in atto se non ne esistono altre”.

Ancora troppi punti interrogativi, l'indagine è solo agli inizi.

I carabinieri coi titolari del locale, di origini cinesi

La prima spiegazione di Adriatici agli inquirenti

L'assessore ai carabinieri ha raccontato d'esser intervenuto dopo aver notato il pluripregiudicato che stava infastidendo alcuni ospiti del bar (ma il titolare cinese del locale ha smentito questa circostanza).

A quanto sembra Adriatici ha affrontato il nordafricano con la sua pistola calibro 22 in una mano e il cellulare nell'altra: quando l'altro ha sentito che l'assessore stava chiamando la Polizia, l'ha fatto cadere e il colpo sarebbe a quel punto partito per sbaglio.

Secondo i racconti degli avventori abituali, El Boussetaoui era solito commettere intemperanze, come far cadere tutti i posacenere del bar, quando passava pronunciando spesso frasi incomprensibili. Forse c'era un disagio psichico a monte.

"Legittima difesa"

“Quanto accaduto a Voghera, in un locale non lontano dal centro è un chiaro episodio di legittima difesa. Se non fosse stato per un uomo lì presente, assessore leghista, già appartenente alle forze dell’ordine in passato, pronto ad intervenire a difesa di una ragazza molestata da un marocchino, probabilmente ora staremmo parlando di una violenza su una ragazza innocente. Certo, la morte di una persona è sempre da scongiurare, ma la dinamica é senza dubbio di legittima difesa e l’augurio è che ancora una volta non si strumentalizzi politicamente quanto accaduto. Potersi difendere è sempre un diritto legittimo”.

Con queste parole in una nota stampa, il commento dell’eurodeputato leghista Angelo Ciocca.

"Tragedia assurda, maggioranza incapace e pericolosa”

“In questo momento la sensibilità nelle affermazione non è mai troppa, perché è una tragedia che colpisce una famiglia e la città intera. Chiaramente non è ammissibile che si compia un atto del genere ancor più se colui che lo compie è un rappresentante delle istituzioni. Ci sarà comunque il tempo per discuterne politicamente ed è per questo che  ho chiesto la convocazione urgente della Conferenza dei Capigruppo Consiliari", dichiara Antonio Marfi Consigliere comunale M5S.

Simone Verni, consigliere regionale del M5S Lombardia, aggiunge: “Porgo le condoglianze ai familiari della vittima di questa assurda tragedia. In attesa che si faccia chiarezza sull’accaduto, non si può non esprimere una considerazione di carattere politico. La situazione della maggioranza vogherese a trazione Lega è vergognosa. Una consigliera indagata per voto di scambio e un Assessore alla sicurezza,  già poliziotto e avvocato, autore di un fatto gravissimo. Una maggioranza incapace e pericolosa, che non è in grado di garantire i più elementari requisiti di ordine pubblico (vedi le quotidiane scorribande e atti vandalici al Castello visconteo e in altre piazze cittadine) e che chiude un ponte emarginando e colpevolizzando i cittadini di un intero quartiere. I cittadini vogheresi li hanno votati probabilmente per avere più ordine e sicurezza e si ritrovano a vivere nel far west”.

Valentina Barzotti, deputata M5S, conclude: “Apprendo con sconcerto e profondo dispiacere quanto avvenuto a Voghera. Una tragedia che ha dell’agghiacciante. A sparare ad un uomo disarmato sarebbe stato l’assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera, docente di diritto penale e procedura penale presso Scuola allievi agenti Polizia di Stato Alessandria. Posso solo esprimere le mie condoglianze alla famiglia e attendere che la magistratura faccia il suo corso”.

"L’idea malata di giustizia fai da te produce frutti avvelenati"

 “L’idea malata di giustizia fai da te produce frutti avvelenati. Quello che è successo a Voghera è un fatto gravissimo di fronte al quale servono prese di posizione estremamente chiare. C’è stato un omicidio e a compierlo è stato un rappresentante dei cittadini che girava armato per le piazze della città. Sono vicende che in democrazia non possono e non devono accadere. Ma nell’amministrazione comunale di Voghera sembra essersi diffusa una certa cultura dell’impunità e dell’onnipotenza”, è il commento di Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, a poche ore dai gravi fatti avvenuti a Voghera.

Per l’esponente dem, “oltre agli aspetti che dovranno chiarire inquirenti e Magistratura, ora la presa di posizione immediata deve avvenire ad altri livelli e chi ha responsabilità politico-istituzionali deve fermare questa deriva, tenendo conto anche di altri fatti che hanno pesantemente oscurato l’immagine dell’amministrazione di Voghera, perché i valori democratici non sono negoziabili e vengono prima delle posizioni politiche”.

Giada Bigardi

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