Arrestato il pirata della strada che ha travolto e ucciso il 60enne di Casorate Primo
Alla guida, senza patente, di un'auto intestata a un prestanome ha travolto e ucciso Renato Fabbi.
Arrestato il pirata della strada (poi costituitosi) che, nella serata di sabato, a Corsico, ha travolto e ucciso l'auto guidata da Renato Fabbi, 60enne di Casorate Primo.
Arrestato il pirata della strada
Come riporta il GiornaledeiNavigli, si è presentato davanti ai carabinieri di Corsico che erano già sulle sue tracce, indagando sugli indizi e sulle testimonianze raccolte. Ma, forse sentendosi già braccato, si è presentato spontaneamente in caserma.
Il pirata si è costituito nella giornata di ieri, domenica
“Sono stato io”, ha confessato il 32enne marocchino davanti ai militari. Era lui alla guida della macchina che ha travolto la Fiat Seicento guidata da Renato Fabbi, 60enne di Casorate Primo, nel pavese. Non c’è stato nulla da fare: troppo gravi le ferite riportate nel violentissimo impatto, nonostante i tentativi dei soccorritori e dei sanitari giunti sul posto sabato sera, intorno alle 22, in suo cuore ha cessato di battere.
La signora ancora in condizioni critiche
La moglie, seduta al suo fianco, si è salvata, ma è ancora in condizioni critiche all’ospedale Niguarda. Il guidatore della Bmw che ha provocato l’incidente non si è fermato allo stop di via Vittorio Veneto e a folle velocità ha colpito l’auto di Fabbi, schiacciandola contro una cancellata. Poi, il 32enne è scappato, lasciando lì l’auto che è risultata intestata a un prestanome.
Omicidio stradale
Con lui, forse, c’era un amico, anche lui nordafricano secondo le testimonianze: le indagini dei carabinieri continuano per cercare di fare luce su questa ipotesi. Ma non sarà semplice: nella zona non ci sono telecamere e non si potrà quindi fare affidamento sulle riprese degli occhi elettronici. Il 32enne, intanto, è stato arrestato e dovrà rispondere dell’accusa di omicidio stradale.
Era alla guida senza patente
Già conosciuto alle forze dell’ordine per precedenti legati allo spaccio di droga, era alla guida, senza patente perché mai conseguita, di una macchina intestata a un prestanome. Davanti ai militari, insieme al suo avvocato, ha dichiarato che non si è fermato a prestare soccorso perché ha avuto paura, proprio perché era senza patente.