IL RICORDO DEI GENITORI

A fine luglio “funerale hawaiano” in mare per Cristina Frazzica, travolta e uccisa da uno yacht

"Una commemorazione gioiosa" per la 30enne ricercatrice di Voghera tragicamente scomparsa lo scorso 9 giugno

A fine luglio “funerale hawaiano” in mare per Cristina Frazzica, travolta e uccisa da uno yacht
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A fine luglio si svolgerà un funerale hawaiano per ricordare Cristina Frazzica, travolta e uccida da uno yacht mentre si trovava in mare a bordo di un kayak.

“Funerale hawaiano” per Cristina Frazzica

Il mare di Posillipo si prepara ad accogliere una cerimonia unica e toccante: un funerale hawaiano per Cristina Frazzica, la giovane ricercatrice 30enne originaria di Voghera, tragicamente scomparsa il 9 giugno scorso. L'evento, descritto come una "commemorazione gioiosa", è stato annunciato dai familiari per fine luglio, anche se la data precisa non è ancora stata fissata.

Cristina è morta in un tragico incidente mentre si trovava in kayak, travolta da un'imbarcazione. Da quel giorno, le indagini della Procura sono in corso per far luce sulla dinamica e le responsabilità dell'incidente. Nel frattempo, i genitori e la sorella di Cristina hanno voluto ricordarla con due eventi significativi.

Un tributo all’Università Federico II

Il primo appuntamento si terrà martedì 16 luglio 2024 all’Università Federico II di Napoli, dove Cristina aveva frequentato la prima edizione della Pharmatech Academy.

"Saremo presenti alla consegna dei diplomi - scrivono i familiari in una lettera inviata agli organi di stampa - per onorare l'impegno e la dedizione di Cristina. Siamo orgogliosi del suo percorso e delle competenze che avrebbe portato nel mondo del lavoro".

Cristina Frazzica

Una celebrazione in mare

Il secondo evento sarà un funerale hawaiano in mare a Posillipo.

"Non vogliamo che sia un momento di tristezza - spiegano i familiari - ma una commemorazione gioiosa in ricordo di Cristina, nel luogo che amava di più al mondo".

Un gesto che vuole anche essere un richiamo all'attenzione e al rispetto che ognuno deve avere, sia sulla strada che in mare, per evitare che tragedie simili si ripetano.

Il dolore della famiglia

Nella lettera diffusa dai familiari di Cristina, emerge il dolore profondo e la disperazione vissuti dal giorno della tragedia:

“Un mese fa la nostra vita è cambiata per sempre. Se ci guardiamo alle spalle vediamo trenta giorni e trenta notti di dolore, pianti, disperazione e rabbia per quanto accaduto alla nostra amata Cristina. Ma, se dobbiamo essere sinceri, per noi il tempo si è fermato quel giorno, il 9 giugno, che ha stravolto irrimediabilmente la nostra esistenza, dividendola in un prima Cristina e un dopo Cristina.

Il suo ricordo è più forte che mai. È quasi superfluo dire che ci manca terribilmente e che la nostra vita, senza di lei, ci sembra vuota. Tuttavia, abbiamo avuto la fortuna di incontrare persone speciali, a Napoli, che ci stanno aiutando a realizzare qualcosa di bello per ricordarla”.

Cristina, pur avendo origini calabresi e essendo cresciuta a Voghera, come sottolineano i genitori, aveva scelto Napoli per il suo futuro accademico e professionale. Aveva ricevuto offerte anche dalla Svizzera, ma aveva deciso di restare in Italia, sfidando la tendenza dei "cervelli in fuga".

"Aveva scelto una città del sud, tutt’altro che facile, come Napoli".

I familiari concludono la lettera ringraziando tutti coloro che li hanno sostenuti:

“Ringraziamo fin da ora quanti ci hanno aiutato e ci aiuteranno a mantenere vivo il ricordo di Cristina affinché tragedie di questo tipo non accadano più”.

L’incidente

Cristina Frazzica, appassionata di mare e montagna, si trovava a Napoli per conseguire un master all'Università Federico II e svolgeva un tirocinio presso la PharmaTech Academy di Scampia. Laureata in biotecnologie, aveva studiato a Pavia e Milano, e durante la pandemia aveva lavorato per Costa Crociere, analizzando tamponi Covid.

Quel tragico 9 giugno era in mare, in kayak, in compagnia di un amico quando è stata travolta e uccisa da un’imbarcazione mentre si trovava a meno di mezzo miglio dalla costa, nel tratto di mare che costeggia Capo Posillipo. Le indagini per ricostruire le circostanze esatte del drammatico incidente rimangono ancora da chiarire.

Guido Furgiuele, avvocato napoletano, al momento, è stato identificato come unico indagato per la sua morte. Secondo le prime ricostruzioni, nessuno a bordo dell'imbarcazione, un lussuoso yacht di 18 metri, avrebbe notato l'impatto. Furgiuele, accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso, ha dichiarato all'Ansa che né lui né le sei persone a bordo si sono accorte di nulla.

"Uno dei miei ospiti ha visto a poppa un ragazzo sbracciarsi e siamo tornati indietro per soccorrerlo," ha spiegato Furgiuele. "Il ragazzo ha detto che la ragazza che si trovava con lui era stata investita da una barca velocissima. Eravamo convinti che non fosse la nostra. Più che soccorrerlo e dare l'allarme non potevamo fare."

I funerali a Voghera

L’ultimo saluto a Critina Frazzica si è tenuto lunedì 17 giugno 2024 in Duomo a Voghera, dove amici e parenti si sono riuniti per commemorare la sua vita interrotta troppo prematuramente.

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