Citazione in giudizio

Trenord denuncia i pendolari della Milano-Mortara: "E' vergognoso"

Dura la reazione dell'associazione Mi.Mo.Al: "E’ vergognoso che una società con capitale pubblico citi in giudizio una organizzazione di volontariato".

Trenord denuncia i pendolari della Milano-Mortara: "E' vergognoso"
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Trenord denuncia i pendolari della Milano-Mortara: come riporta Prima Milano Ovest, dopo sei mesi di silenzio l’Amministratore delegato di Trenord Marco Piuri  ha inviato, tramite il suo legale, la citazione in giudizio al Tribunale di Milano per aver “sfregiato” il video di auguri natalizi “Cara Trenord” pubblicato su youtube, con la sovrapposizione di una tabella (Ufficiale e pubblica) con “presunti” ritardi e cancellazioni.

Mi.Mo.Al infuriata

Dura la reazione dell'associazione Mi.Mo.Al: "E’ vergognoso che una società con capitale pubblico (50% di Ferrovie Nord Milano e l’altro 50% da Ferrovie dello Stato ma gestita di fatto indirettamente da regione Lombardia) citi in giudizio una organizzazione di volontariato, iscritta al registro provinciale e regionale, di pendolari, tutti volontari, che si autofinanzia con una tessera di 5 euro - è l'affondo - E’ la dimostrazione plastica dell’arroganza del potere di una impresa che, di fatto, non deve rendere conto a nessuno perché il suo controllore (Regione Lombardia) è anche il proprietario, il gestore ed il committente del servizio dell’impresa stessa".

Trenord denuncia i pendolari della Milano-Mortara

I pendolari sono pronti ad affrontare anche questa battaglia: "Abbiamo le spalle larghe e siamo tranquilli, continueremo a batterci in ogni istanza, sia in tribunale che sui media che in piazza. La nostra missione è quella di rappresentare i disagi e i danni che i passeggeri subiscono in termini di ore perse e di relazioni famigliari sacrificate. I pendolari dovrebbero chiedere i danni a Trenord".

"Siamo cittadini non sudditi"

Un appello alla solidarietà: " Secondo quanto scritto sul testo della Citazione in giudizio, noi avremmo 1.434 follower. Noi crediamo che siano molti di più, ma soprattutto crediamo sia un diritto dei cittadini di manifestare il proprio dissenso verso un servizio che è, a dir poco, imbarazzante, soprattutto sulle linee ferroviarie della Provincia di Pavia. Siamo cittadini non sudditi!".

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