NUOVO STRUMENTO PMA

Procreazione Assistita, a Pavia maggiori opportunità per le coppie che desiderano avere un bambino

L'Unità di Ostetricia e Ginecologia introduce una rivoluzionaria tecnologia timelapse per la coltura degli embrioni

Procreazione Assistita, a Pavia maggiori opportunità per le coppie che desiderano avere un bambino
Pubblicato:
Aggiornato:

Nuova tecnologia Timelapse per la PMA: a Pavia un passo avanti nella Procreazione Medicalmente Assistita

PMA, maggiori opportunità a Pavia

L'Unità di Ostetricia e Ginecologia 2 – PMA del San Matteo, diretta dalla professoressa Rossella Nappi dell’Università di Pavia, introduce una rivoluzionaria tecnologia timelapse per la coltura degli embrioni. Questa innovazione rappresenta un grande progresso per le coppie che affrontano il percorso della procreazione medicalmente assistita, aumentando le possibilità di successo nel processo di concepimento.

Monitoraggio embrioni in tempo reale

L'elemento centrale di questa nuova tecnologia risiede nella capacità di monitorare costantemente lo sviluppo degli embrioni in tempo reale, grazie a un sistema avanzato che utilizza microscopi e fotocamere ad alta definizione integrati in ogni singola camera di incubazione. Ciò permette di osservare gli embrioni senza doverli rimuovere dall'ambiente protetto dell'incubatore, riducendo al minimo le variazioni delle condizioni ambientali, spesso dannose per il corretto sviluppo embrionale.

Questa metodologia avanzata consente di limitare le aperture dell'incubatore, mantenendo così un micro-ambiente più stabile per gli embrioni e riducendo lo stress causato dalle manipolazioni manuali. La stabilità costante di questo micro-ambiente è cruciale per garantire lo sviluppo ottimale degli embrioni.

In campo anche l'intelligenza artificiale

A rendere questa tecnologia ancora più innovativa è l'integrazione con un sistema basato sull’intelligenza artificiale. Questo strumento supporta l’embriologo nella classificazione degli embrioni e nelle decisioni cruciali durante il processo, potenziando le capacità umane con l’analisi avanzata dei dati di sviluppo.

L’acquisizione di questo sistema è stata resa possibile grazie a un finanziamento di ricerca corrente, con il progetto “Ricerca di fattori predittivi dell’outcome di procedure di fertilizzazione in vitro in donne affette da disordini autoimmuni: dai marcatori biologici all’intelligenza artificiale”. La ricerca è stata condotta dalla professoressa Manuela Monti, in collaborazione con la dottoressa Claudia Omes, biologa e responsabile del Laboratorio di Embriologia e Seminologia della stessa unità.

Con queste nuove risorse tecnologiche, l'Unità di Procreazione Medicalmente Assistita si pone all'avanguardia nella ricerca e nell'applicazione clinica della fertilizzazione in vitro, offrendo un sostegno ancora maggiore alle coppie che affrontano sfide di fertilità.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali