Il nuovo ospedale San Matteo prende forma, inviato il progetto a Regione e Ministero
Il progetto prevede la realizzazione di un edificio di 50mila metri quadri con almeno 500 posti letto, che sorgerà di fronte all'attuale Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea)
Prende forma la realizzazione del nuovo San Matteo di Pavia: il progetto dell'intervento è stato inviato in Regione e al Ministero.
Il nuovo ospedale San Matteo
Il San Matteo di Pavia nella sua forma di Policlinico ha compiuto 90 anni esattamente un anno fa: un traguardo prestigioso che lo proietta verso un secolo di storia e verso un futuro ancora più ambizioso.
Un futuro che vede la costruzione di un nuovo ospedale ancora più moderno ed efficiente. Il progetto prevede la realizzazione di un edificio di 50.000 metri quadri con almeno 500 posti letto, che sorgerà di fronte all'attuale Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea), dove attualmente è situato un parcheggio.
Costi e tempi
La spesa prevista per l'opera è di 455 milioni di euro in totale e richiederà non meno di sette anni per la sua realizzazione, al netto delle complesse fasi burocratiche.
Il Policlinico ha già approvato gli studi di fattibilità per il nuovo ospedale, un passo fondamentale che ha messo nero su bianco i costi, gli interventi previsti e i risultati attesi dalla riorganizzazione delle strutture e dalla costruzione del nuovo polo sanitario. Attualmente, i documenti sono stati inviati alla Regione e al Ministero, in attesa dell'approvazione necessaria per procedere con la stesura del capitolato di gara del progetto.
Il progetto
In particolare, il nuovo San Matteo sarà caratterizzato da funzioni ad alta intensità di cura e includerà pronto soccorso, rianimazioni e reparti di cura intensiva. L'attuale Dea, inaugurato dieci anni fa e che attualmente ospita circa metà dell'attività sanitaria, si concentrerà su attività di minore urgenza ma rimarrà in grado di effettuare interventi chirurgici.
Il progetto prevede anche la demolizione di tre padiglioni, tra cui Ortopedia e Pediatria, per creare spazio intorno al Dea. La zona dialogherà con il nuovo polo ospedaliero e includerà un parcheggio di 12.000 metri quadri, raggiungibile dalla tangenziale senza influire sul traffico cittadino, creando quindi un accesso comodo ai poli sanitari.
Una parte delle vecchie cliniche, che comprendono circa 115.000 metri quadri, sarà invece destinata ad attività non sanitarie, sebbene la destinazione precisa debba ancora essere definita in una fase successiva. Inoltre, alcune strutture, come il padiglione dell'Odontoiatria, potrebbero essere concesse o date in comodato all'Università, che ha già sviluppato il Campus di Medicina nelle ex cliniche.
Un'altra proposta interessante è quella di trasferire gli uffici dell'azienda di tutela della salute all'interno delle vecchie cliniche, lasciando i locali in affitto in viale Indipendenza, contribuendo così a liberare risorse per ulteriori miglioramenti nell'assistenza sanitaria locale.
I 90 anni del Policlinico
Durante la cerimonia per i 90 anni del Policlinico San Matteo, tenutasi a novembre del 2022, il presidente Fontana aveva dichiarato:
"Il San Matteo ha scritto un pezzo di storia della moderna medicina scientifica fino a rappresentare ai giorni nostri uno dei più rilevanti centri medico-universitari del Paese.
La collaborazione e piena integrazione del San Matteo con l'Università porta a modelli di assistenza, didattica, cura e ricerca, virtuosi e irrinunciabili a vantaggio dell'intera comunità scientifica internazionale".
"Una realtà come questa - ha continuato - deve guardare avanti. Un ospedale nuovo più avanzato tecnologicamente, più sostenibile e che dia risposte ancora più importanti".
"Un progetto sul quale Regione ha da subito creduto e investito, che prevede la realizzazione di una nuova struttura di cura che sostituirà alcuni padiglioni esistenti, ormai al termine del proprio ciclo di vita, e che nasce per rendere alla cittadinanza pavese, al territorio lombardo, all'intero Paese e ai numerosi pazienti provenienti da fuori Regione, edifici innovativi, sostenibili dal punto di vista energetico, flessibili dal punto di vista organizzativo e accessibili".