"Danno meccanico"

Guasto a una seggiovia anche in Lombardia: fermato l'impianto

Succede in Val di Lei dove è stata annullata l'apertura dello sci estivo.

Guasto a una seggiovia anche in Lombardia: fermato l'impianto
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Dopo la funivia caduta in Piemonte, tragedia nella quale hanno perso la vita 14 persone, tra cui un'intera famiglia residente a Pavia, anche in Lombardia è stato fermato un impianto di risalita a causa di un guasto.

Guasto a una seggiovia anche in Lombardia: fermato l'impianto

"Dopo le verifiche e le prove effettuate in data odierna abbiamo rilevato un danno meccanico alla seggiovia della Val di Lei non risolvibile in breve tempo".

Così in un comunicato la Ski Area Valchiavenna annuncia l'annullamento dell'apertura per lo sci estivo. Come racconta Prima la Valtellina, la seggiovia vittima del guasto che ha causato il fermo dell'impianto si trova nel territorio del Comune di Piuro, in Valchiavenna, provincia di Sondrio.

Dalla Ski Area Valchiavenna hanno aggiunto:

Ci vediamo costretti ad annullare tutta l’apertura prevista per il mese di giugno relativamente agli impianti della Val di Lei.

I biglietti acquistati e non goduti verranno integralmente rimborsati. Sul sito www.skiareavalchiavenna.it è pubblicata la modalità per l’inoltro della richiesta di rimborso.

Rimane regolarmente in funzione la cabinovia “Larici” dal 30 maggio al 06 giugno, orario continuato dalle 09:30 alle 17:45.

Dal 12 giugno proseguiremo con il calendario estivo già comunicato in precedenza.

Ci scusiamo per il disagio arrecato.

La tragedia di Stresa

Impossibile non ritornare con il pensiero alla tragedia avvenuta in Piemonte poco più di una settimana. Domenica 23 maggio 2021, la funivia Stresa-Mottarone si è schiantata portando con sè 14 vite.

Le indagini sulle cause dell'incidente hanno portato all'arresto di tre persone: si tratta di Luigi Nerini, amministratore della società Ferrovie del Mottarone che gestisce la funivia, Gabriele Tadini e Enrico Perocchio. Secondo il procuratore capo Olimpia Bossi di Verbania il sistema di emergenza dei freni era stato manomesso con la presenza di un forchettone.

Un forchettone messo lì allo scopo di evitare blocchi della funivia. Da quanto emerso dalle prime indagini il problema sulla funivia andava avanti da tempo e per risolverlo sarebbe stato necessario fermare l’impianto. Ma questo avrebbe voluto dire stoppare la stagione appena ripresa dopo il Covid.

E proprio l’impiego massiccio dei cosiddetti forchettoni’, che da alcuni video, sarebbero stati inseriti già a partire dal 2014, potrebbe avere scaricato una tensione eccessiva sulla fune e, quindi, la sua rottura all’altezza dell’attacco del carrello. Sarebbe questa una delle numerose ipotesi al vaglio dei consulenti della procura di Verbania che devono fare luce sulle cause dell’incidente.

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Eitan è fuori pericolo

Unico sopravvissuto alla strage il piccolo Eitan, che ha perso mamma, papà, fratellino e bisnonni, e attualmente si trova ricoverato in ospedale a Torino. Le sue condizioni, inizialmente preoccupanti, continuano a migliorare.

Tanto che negli scorsi giorni è stata pure sciolta la prognosi e il piccolo è stato trasferito dalla rianimazione a un reparto di degenza. Un segnale di speranza in tanto dolore.

Funivia Mottarone: sciolta la prognosi, il piccolo Eitan lascia la rianimazione

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