9 suini uccisi

Dopo l'uccisione dei suini al Rifugio Cuori Liberi gli attivisti annunciano proteste

Mercoledì 27 settembre 2023 saranno presenti con un flash mob davanti ad ATS Pavia

Dopo l'uccisione dei suini al Rifugio Cuori Liberi gli attivisti annunciano proteste
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Dopo la strage dei suini ospitati dal Rifugio Cuori Liberi di  gli attivisti non si arrendono e annunciano una serie di iniziative di protesta: domani saranno presenti con un flash mob davanti ad ATS Pavia mentre per il 7 ottobre hanno annunciato una manifestazione nazionale a Milano.

Uccisione suini Rifugio Cuori Liberi: attivisti annunciano proteste

Dopo gli scontri con la polizia avvenuti lo scorso 20 settembre 2023 nel rifugio Cuori Liberi a Zinasco, che si sono conclusi con l'uccisione a sangue freddo di nove maiali e al ferimento, da parte delle forze dell'ordine, di alcuni attivisti e attiviste per i diritti animali, si preparano le proteste di piazza davanti ai luoghi istituzionali da cui sono partiti gli ordini di abbattimento e di sgombero.

Fiori per ricordare Mr. Spino, uno dei maiali uccisi

Flash mob a Pavia

Ecco quindi che domani, mercoledì 27 settembre 2023, gli attivisti si ritroveranno davanti ad ATS Pavia per un flash mob.

"Mercoledì 27 settembre 2023 alle ore 8, a una settimana dalla strage - dichiara Sara d'Angelo, coordinatrice della Rete dei santuari di animali liberi - abbiamo organizzato una protesta scenografica davanti ad ATS Pavia, lì dove lavorano i veterinari che hanno eseguito l'ordine di uccisione dei 9 maiali sani, ancora presenti all'interno del Rifugio.

Professionisti che, venendo meno al compito che dovrebbe guidare il lavoro veterinario, si sono resi complici di un vero e proprio delitto, uccidendo a sangue freddo 9 maiali perfettamente in salute che, ignari del destino che li attendeva, scodinzolavano giocosamente vicino ai loro aguzzini.

Sappiamo bene che le facoltà di Veterinaria, lungi dall'insegnare agli studenti a curare gli animali li preparano a proteggere gli interessi economici di chi specula sulla morte di migliaia di esseri senzienti: un'industria della carne ormai evidentemente insostenibile sia dal punto di vista etico che economico, tenuta in piedi solo grazie ai ristori comunitari e nazionali".

Disegni dei bambini in ricordo dei maiali uccisi

Manifestazione a Milano

"L'appuntamento più importante sarà però la manifestazione nazionale "Giù le mani dai santuari" che lanciamo per sabato 7 ottobre 2023 alle ore 14 a Milano, perché è qui, nei palazzi delle istituzioni, che lavorano i veri mandanti della violenza istituzionale che ha colpito quello che doveva essere un luogo di pace e salvezza per animali che nella nostra società sono considerati oggetti al pari di un'automobile", continua Sara d'Angelo.

"Questi uomini grigi, per tutelare il profitto di pochi, spacciano un'emergenza economica per emergenza sanitaria e su questo altare sacrificano degli animali che proprio alla mortifera filiera produttiva erano stati sottratti. Questo per noi è inaccettabile tanto quanto il trattamento che in questi giorni viene riservato ai maiali rinchiusi negli allevamenti considerati a rischio peste suina, che vengono uccisi sistematicamente nelle camere a gas, e ai cinghiali, braccati dai cacciatori".

"Ricordiamo che il contagio è partito da un allevatore che, con la connivenza di un veterinario ha omesso di denunciare 400 suini contagiati e ne ha fatte partire diverse centinaia per varie destinazioni. Attualmente sono entrambi indagati".

"E' assurdo che Pumba, Crosta, Spino, Carolina e tutti gli altri maiali del rifugio siano stati uccisi a causa delle stesse logiche economiche a cui erano stati sottratti - prosegue Sara d'Angelo - . Saremo in piazza anche per protestare contro le violenze operate dalle forze dell'ordine nei confronti degli attivisti inermi all'interno del rifugio, il quale è stato letteralmente devastato.

Nei video si vede come i poliziotti non si preoccupino minimamente di ferire mani e braccia degli attivisti incatenati avvicinandosi addirittura con una sega rotante senza protezioni, e come solo la presenza delle telecamere sia stata un deterrente per ulteriori violenze".

 

"Quello che è accaduto mercoledì 20 settembre 2023 a Sairano non deve accadere mai più. In nessun Santuario. A nessun animale liberato. Dovremo essere tantissime e tantissimi: le strade dovranno vibrare della nostra indignazione e della nostra rabbia", conclude Sara d'Angelo.

Cancello elettrico di Cuori Liberi danneggiato
Foto 1 di 3

Cancello elettrico di Cuori Liberi danneggiato

Bancali a chiusura del recinto distrutto
Foto 2 di 3

Bancali a chiusura del recinto distrutto

Rete del pollaio resa inservibile
Foto 3 di 3

Rete del pollaio resa inservibile

Le lacrime di sangue di Joaquin Phoenix

Anche Joaquin Phoenix, vegano e antispecista, si è schierato contro l’uccisione dei suini del Santuario di Zinasco. Il popolare attore americano nei giorni scorsi ha infatti pubblicato su Instagram un post in cui condanna la mattanza dei dieci animali affermando che quanto successo è "Vergognoso e terrificante". A corredo del post anche una foto in cui viene ritratto mentre piange lacrime di sangue.

 

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Lo sgombero e l'uccisione dei suini

L'intera vicenda è iniziata alle prime luci del giorno di mercoledì 20 settembre 2023, con l'irruzione delle Forze dell'ordine e dei veterinari Ats Pavia, nel rifugio di Zinasco. Per poi concludersi con l'uccisione di tutti i suini di fronte agli occhi in lacrime di coloro che, da un paio di settimane, avevano tentato di salvare i poveri animali.

Da alcuni giorni, infatti, gli attivisti di diversi associazioni ambientaliste si trovavano in presidio presso il rifugio. Questo però non è bastato a bloccare l'operazione di Polizia attivata in base all'ordinanza di Ats Pavia in merito alla prevenzione della Peste Suina che imponeva l'abbattimento dei maiali lì ospitati.

L'operazione è stata avviata, come già detto, alle prime luci dell’alba. Al rifugio di Zinasco sono arrivate circa una decina di camionette e auto della polizia con uomini in assetto anti-sommossa. A loro il compito di forzare il presidio all’ingresso e permettere l'accesso alla struttura ai veterinari di Ats. Nel parapiglia che ne è nato, sembra che anche alcuni attivisti siano rimasti contusi.

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