La chiusura del Ponte di Bressana Bottarone sta aumentando drasticamente i costi operativi delle imprese locali, tra deviazioni, pedaggi e straordinari. CNA Pavia ha elaborato una relazione dettagliata e chiede alla Provincia ristori economici mirati e misure di mitigazione per sostenere le aziende colpite.
Chiusura Ponte Bressana: le imprese chiedono ristori
La chiusura del Ponte di Bressana Bottarone sta causando un forte impatto economico sulle aziende locali, costrette a percorrere lunghe deviazioni obbligatorie. Secondo CNA Pavia, ogni viaggio comporta un aumento significativo di carburante, pedaggi e ore di straordinario, rendendo i costi operativi ormai insostenibili.
Lo scorso 23 settembre, CNA Pavia – rappresentata dal direttore Maurizio Negrini e dal funzionario settore trasporto Simone Stefanuto – ha partecipato a un tavolo di confronto con la Provincia e altre associazioni artigiane. Pur apprezzando i primi miglioramenti, come la nuova cartellonistica e l’apertura all’ipotesi di ampliare le fasce orarie con il senso alternato regolato da semaforo, l’associazione ha sottolineato che le misure organizzative da sole non bastano.
“I costi operativi delle aziende sono aumentati vertiginosamente”, spiegano da CNA Pavia, “mentre i viaggi restano retribuiti secondo accordi già stipulati prima della chiusura del ponte”.
La Provincia ha richiesto una base numerica solida per valutare eventuali ristori: in risposta, CNA Pavia ha redatto una Relazione Tecnica dettagliata, con stime precise dei costi sostenuti, inviata tempestivamente alle autorità competenti.
I numeri
Secondo i dati raccolti dalle imprese associate, l’aggravio per un singolo viaggio verso Milano può arrivare a circa 127 euro, comprendendo pedaggi, carburante, costo del personale e usura del mezzo. Particolarmente penalizzate sono le aziende che effettuano tratte brevi, come Bressana-Cava Manara, dove il percorso aumenta di circa 95 km andata e ritorno, o quelle che operano all’interno della provincia.
A questi costi si aggiungono spese straordinarie non previste, come l’affitto di capannoni oltre il fiume Po per garantire la continuità operativa.
Le richieste di CNA Pavia
L’associazione ha formalmente chiesto alla Provincia di Pavia:
- Ristori economici diretti e mirati: proporzionati ai passaggi effettivi documentabili, basati sui costi unitari calcolati nella relazione tecnica.
- Copertura dei costi straordinari: per spese eccezionali legate alla logistica d’emergenza, come affitti temporanei di depositi.
- Misure di mitigazione sui pedaggi: applicazione immediata di esenzioni sulle tratte autostradali obbligatorie, seguendo l’esempio della Provincia di Piacenza durante i lavori sul Ponte sul fiume Niure.
CNA Pavia ha consegnato alla Provincia il documento con stime e richieste, elaborato grazie alla collaborazione trasparente delle aziende associate. Ora si attende una convocazione ufficiale per discutere le misure di ristoro e altre azioni a sostegno delle imprese. L’obiettivo è garantire interventi rapidi e mirati per evitare un ulteriore aggravio economico sulle attività locali.
CLICCANDO QUI è possibile visionare la relazione tecnica completa di CNA Pavia.