Al San Matteo raggiunto il traguardo di 500 interventi di chirurgia robotica urologica in tre anni
Dal 2014, il Policlinico ha eseguito complessivamente 850 interventi con l'ausilio della chirurgia robotica, ma il salto di qualità è avvenuto nell'ultimo triennio, in coincidenza con l'arrivo di una piattaforma robotica di ultima generazione
Il Policlinico San Matteo di Pavia celebra un traguardo: 500 interventi di chirurgia robotica urologica in tre anni
500 interventi di chirurgia robotica
L'Unità di Urologia dell'IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia ha recentemente raggiunto un importante traguardo: 500 interventi di chirurgia robotica urologica effettuati negli ultimi tre anni. Questo risultato è frutto del lavoro svolto dall’equipe guidata dal dottor Richard Naspro, che dal 2021 è alla direzione del reparto di Urologia.
Dal 2014 sono 850
Dal 2014, il Policlinico ha eseguito complessivamente 850 interventi con l'ausilio della chirurgia robotica, ma il salto di qualità è avvenuto nell'ultimo triennio, in coincidenza con l'arrivo di una piattaforma robotica di ultima generazione, operativa dal 2022. Questo moderno strumento ha sostituito il vecchio modello, consentendo un notevole miglioramento delle procedure chirurgiche.
“L’urologia è una chirurgia specialistica che ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo della robotica – dichiara il dottor Naspro - la piattaforma più avanzata per la chirurgia mini-invasiva disponibile oggi, nonché l’evoluzione della laparoscopia tradizionale”.
Benefici per i pazienti
I benefici per i pazienti sono numerosi, sia in termini di recupero post-operatorio che di funzionalità a lungo termine. La tecnologia robotica permette infatti una maggiore precisione negli interventi, riducendo al minimo i tempi di recupero e garantendo risultati ottimali.
Patologie oncologiche, ma non solo
La maggior parte degli interventi eseguiti presso il Policlinico riguarda patologie oncologiche, come spiega Naspro:
"Circa il 90% delle operazioni di chirurgia robotica urologica che svolgiamo è di natura oncologica. Tuttavia, utilizziamo il robot anche per altre patologie, tra cui quelle prostatiche, renali, surrenaliche, retroperitoneali e alcune selezionate patologie vescicali."
Chirurgo, ruolo centrale
Nonostante la sofisticazione della tecnologia, il ruolo del chirurgo rimane centrale.
"Il robot è un ausilio straordinario, ma è sempre il chirurgo a guidare i movimenti dei bracci meccanici che eseguono l'intervento," sottolinea Naspro.
"Il raggiungimento di questo importante traguardo è merito non solo della tecnologia, ma anche di tutto il team: urologi, anestesisti, infermieri, personale amministrativo e operatori del blocco chirurgico, che hanno lavorato con grande professionalità e dedizione."
Il traguardo dei 500 interventi rappresenta non solo un successo per il reparto di Urologia, ma anche un segno tangibile dei progressi che la chirurgia robotica continua a raggiungere, migliorando la qualità della vita dei pazienti e rendendo più efficienti e sicure le procedure operatorie.