Si pranza al caldo all'Università ma solo dopo lo scandalo della ragazza disabile cacciata
Quello dell'Ateneo pavese è un grande passo avanti ma gli studenti si chiedono se basterà lo spazio con l’aumento delle immatricolazioni
Era il 10 novembre quando Giorgia Orsi, invalida al 100%, era stata allontanata dall'aula dell'Università di Pavia perché stava mangiando. Da lì una protesta dietro l'altra e la decisione di concedere agli studenti di mangiare in alcune aule dedicate.
La conquista del pasto al caldo
Giorgia è ancora molto delusa e indignata per quello che è successo. Nonostante avesse fatto presente di essere una paziente oncologica invalida civile al 100% e di non potere consumare il pasto al freddo per motivi di salute, non c’è stato nulla da fare ed è stata cacciata bruscamente dal personale dell'Ateneo.
Nonostante la delusione, la ragazza è orgogliosa di avere alzato la voce, è fiera di aver portato qualcosa di buono per tutti. Come sempre ci vuole un episodio estremo e discriminatorio per far si che le cose cambino. E per fortuna sono cambiate, il nuovo regolamento consente infatti agli universitari di mangiare in alcune aule.
Si tratta di un'importante passo avanti, il coordinamento per il diritto allo studio ha dichiarato che quella di consumare il proprio pasto al caldo è una conquista arrivata dopo tre anni di lamentele e proteste sotto gli uffici del rettorato che sono notevolmente aumentate dopo l'episodio di Giorgia.
Il nuovo regolamento
La studentessa ha anche dichiarato di non sentirsi più a suo agio all'Ateneo dopo quello che è successo. È tornata qualche volta ma sperava di non vedere più i collaboratori scolastici che l'avevano trattata così male o quantomeno di ricevere delle scuse che non sono arrivate. Inoltre a sua detta, il personale non sarebbe stato punito in nessun modo e questo non le sembra giusto.
D'altro canto, l'Università di Pavia non ha mai vietato direttamente di consumare il pasto sui banchi. Alcuni professori e lavoratori chiudevano un occhio e lasciavano i ragazzi liberi di mangiare ma se ci sono ragazzi che non sono mai stati richiamati, altri sono cacciati. Di conseguenza si è avvertito il bisogno di regolamentare per tutelare i diritti degli studenti.
L'Ateneo ha diramate il nuovo regolamento in cui sono riportate tutte le aule in cui si può pranzare. Inoltre sono scritte anche le indicazioni per farlo correttamente, non si possono portare bevande alcoliche e logicamente la zona va ripulita subito dopo aver consumato il proprio pasto.
Basterà lo spazio a disposizione?
La studentessa del coordinamento per il diritto allo studio Francesca Mazzitelli ha aggiunto che oltre alla libertà di mangiare al caldo verranno presto collocati dei microonde in alcune aule e ha definito questa decisione un grande passo avanti per l'Università.
Oltre al microonde, gli studenti hanno proposto di riaprire la mensa di corso Carlo Alberto che è disposta su più piani e potrebbe essere utilizzata anche come aula studio. Con l’aumento delle immatricolazioni gli spazi a disposizione sono sempre di meno, quelli messi a disposizione per il pranzo basteranno?