Patrizia Coluzzi fermata per l’omicidio della figlia di 2 anni: una vendetta all’ex marito
Ne sono convinti gli investigatori pavesi che stanno riannodando i fili di quanto accaduto nei mesi precedenti dove c'erano state denunce e minacce di suicidio.
Patrizia Coluzzi, la 41enne accusata di aver ucciso la figlia di 2 anni nel loro appartamento di Cislano, nel milanese, nella notte tra domenica e lunedì, avrebbe agito per vendetta nei confronti dell’ex marito e padre della piccola Edith. Ne sono convinti i magistrati pavesi che stanno procedendo nelle indagini, in quanto competenti per il territorio di Abbiategrasso.
Avrebbe ucciso la figlia per vendicarsi dell'ex
Sulla scena del crimine, come riporta Prima Milano, gli investigatori hanno infatti rinvenuto una serie di biglietti disseminati nella camera da letto scritti dalla donna; quasi tutti all'indirizzo dell'ex marito che a gennaio aveva chiesto la separazione. Proprio colui che ha dato l'allarme dopo aver ricevuto la telefonata di Patrizia Coluzzi che gli diceva che la loro bambina non c'era più. Sul pavimento cinque coltelli e un taglierino dalla lama sottile. L’arma probabilmente utilizzata per procurarsi tagli superficiali ai polsi e alle braccia. La piccola sarebbe invece stata asfissiata. Per il medico legale l’orario di morte della bimba si colloca, al massimo, intorno alle 22.30 del 7 marzo 2021.
La ricostruzione
Otto pagine del provvedimento di fermo di indiziato del delitto nei confronti di Patrizia Coluzzi per omicidio volontario aggravato dall’aver commesso il fatto contro il discendente firmato dal pm di Pavia, Roberto Valli, ricostruiscono gli eventi. Appare chiara ed evidente l'ossessione della 41enne verso l'ex, sfociata nella peggiore delle vendette. La donna, secondo chi indaga, era entrata in una sorta di paranoia in cui si era convinta di essere continuamente tradita; terrorizzata all'idea di essere abbandonata.
Sul tavolo dell'appartamento sono state rinvenute diverse stampe formato A4 con frasi che confermano la paura dell'abbandono e la convinzione di stare subendo gravi torti. Tutte le denunce presentate dalla donna nei confronti del compagno erano state archiviate dai magistrati perché totalmente infondate dopo le verifiche svolte dai carabinieri. Anche questo aveva alimentato le idee di essere incompresa di Patrizia. Un atteggiamento accusatorio che si ritrova anche nei post pubblicati su Facebook, in cui dipinge l'ex come maltrattante e sè stessa come vittima.
E ancora:
Ma non mancano neppure i post dove la 41enne non si rivolge direttamente all'uomo, ma è chiaro che lo sta accusando di averla ferita in maniera pubblica e plateale.
Il pm Valli e l’aggiunto Mario Venditti, procuratore di Pavia, sono persuasi che il movente dell'omicidio fosse la vendetta anche in base al contenuto della telefonata che Coluzzi fa all'ex subito dopo aver ucciso la loro piccola:
L’atteggiamento della donna anziché denotare la disperazione di una madre per la perdita della figlia, sembra suggerire il compiacimento per la vendetta inflitta in tal modo al marito reo di non voler proseguire la relazione con lei.
Ricoverata in psichiatria
La 41enne è ricoverata, piantonata dai carabinieri, nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Fornaroli di Magenta. I medici la tengono sedata. Nei rari momenti di risveglio è stata soltanto in grado di piangere e urlare frasi incomprensibili. Non sono state trovate tracce di alcol o droghe nel sangue.
I precedenti
Non si è trattato di un fulmine a ciel sereno, ma di una vera e propria escalation. Nel dicembre 2020 l'ex marito aveva sporto denuncia nei confronti della donna per diffamazione e calunnia, sottrazione di minore, furto e smarrimento degli effetti personali. Patrizia Coluzzi aveva inoltre minacciato di togliersi la vita, ed era stata ritrovata sul divano in stato di shock. La 41enne ha anche altri due figli, due gemelli, da un precedente matrimonio, di cui aveva l'affido condiviso.