Il corpo rinvenuto nel Ticino è quello di Filippo Incarbone
Prima di averne la certezza il cadavere dovrà essere riconosciuto dai familiari.
Trovato un corpo nel Ticino, è quello di Filippo Incarbone: il 49enne ucciso e gettato nel fiume da due pregiudicati, residenti a Vigevano.
AGGIORNAMENTO: Nessun dubbio sull'identità del corpo rinvenuto a Lanca Ayala. Una volta recuperato, infatti, le forze dell'ordine sono riuscite ad attribuirne l'identità a Filippo Incarbone. Ora il cadavere verrà sottoposto ad autopsia.
Trovato un corpo nel Ticino
Lo hanno trovato i Vigili del Fuoco. Il corpo, riconosciuto poi in quello di Filippo Incarbone, è stato rinvenuto incastrato tra dei tronchi in un'ansa nei pressi di lanca Ayala a Vigevano. Sono in corso le operazioni di recupero rese difficoltose proprio dalla posizione in cui si trova il cadavere. Sul posto la squadra dei Saf Fluviali di Pavia assistiti dall’elicottero Drago 84 di Malpensa, dai droni del Comando di Milano e Bergamo e dai sommozzatori del comando di Milano.
Prima, però, di avere la certezza che si tratti proprio di lui, la salma dovrà essere riconosciuta dai familiari.
Il luogo del rinvenimento è a circa tre chilometri dal ramo delle Streghe, dove Incarbone, l'autista 49enne scomparso da Vigevano ai primi di gennaio, è stato gettato da Michael Mangano, 31 anni e da Gianluca Iacullo, 44 anni, in carcere con l'accusa di omicidio e distruzione di cadavere.
Si cerca anche l’arma del delitto
Oltre al cadavere della vittima, si cerca anche l’arma del delitto: una mazzetta da muratore con la quale sarebbe stato inferto il colpo letale.
Le ipotesi in merito sono due: per gli inquirenti potrebbe essere stata gettata insieme al corpo nell’acqua del fiume, oppure potrebbe essere ancora nella casa di Magnano.
Proprio per questo in mattinata sono arrivati sul posto anche i carabinieri del Ris di Parma per i rilievi nella casa del massacro.
Il delitto
Le indagini sono terminate nella notte dell’11 febbraio dopo che i militari della Sezione Operativa hanno raggiunto la certezza che Michael Mangano, aveva brutalmente ucciso Incarbone Filippo colpendolo ripetutamene in varie parti del corpo con un martello da muratore per poi occultarne il cadavere con la complicità di Gianluca Iacullo.
Dalla ricostruzione è emerso infatti che tra il 4 e il 6 Iacullo, la vittima e Mangano si erano riuniti nell’abitazione di quest’ultimo che, dopo averlo insultato pretendendo del denaro che gli doveva, lo ha colpito con un martello provocandone la morte per poi disfarsi del cadavere con l’aiuto di Iacullo, caricandolo sulla sua auto e trasportandolo in zona “Ramo delle streghe” per gettarlo nel Ticino.
Durante le attività d’indagine i militari, a conferma della suddetta ricostruzione, hanno identificato anche un testimone oculare, che aveva visto i due soggetti trasportare di notte la salma dall’abitazione di Mangano ad una autovettura poi risultata in uso a G.I.