Sparò e uccise 39enne in piazza, iniziato il processo all'ex assessore Massimo Adriatici
A due anni e mezzo dall'omicidio di Youns El Bossettaoui in piazza Meadri a Voghera, oggi la prima udienza del processo
E' iniziato oggi il processo all'ex assessore comunale di Voghera Massimo Adriatici, accusato di aver ucciso con un colpo di pistola il 39enne Youns El Boussettauoi.
Iniziato il processo a Massimo Adriatici
Il processo a Massimo Adriatici, ex assessore leghista alla sicurezza di Voghera, è iniziato oggi, venerdì 2 febbraio 2024, a Pavia, due anni e mezzo dopo la tragica morte di Youns El Bossettaoui. Il 39enne di origini marocchine, alle prese con problemi psicologici e senza fissa dimora, è stato ucciso da un colpo sparato dalla pistola di Adriatici la sera del 20 luglio 2021, in piazza Meardi a Voghera.
Chiesta la "Giustizia riparativa"
Durante l'udienza, i legali di Adriatici hanno avanzato la richiesta di accedere alla "giustizia riparativa", un percorso che mira a ricomporre il rapporto tra l'imputato e i familiari della vittima. Tale proposta include anche la possibilità di raggiungere un accordo a livello economico. Tuttavia, i legali delle parti civili, rappresentate dai genitori, fratelli e sorelle di Youns El Bossettaoui, hanno espresso il loro netto dissenso nei confronti di questa misura.
La giudice Valentina Nevoso dovrà sentire anche la vedova della vittima prima di prendere una decisione in merito alla richiesta di Adriatici. Il processo riprenderà il 3 aprile prossimo, quando saranno ascoltati i testimoni citati sia dall'accusa che dalla difesa.
Legittima difesa o omicidio?
Gli avvocati di Adriatici continuano a sostenere che il loro assistito abbia agito in legittima difesa. Secondo i difensori dell'ex assessore lo sparo dalla sua pistola (legalmente detenuta) partì al culmine di una colluttazione con il 39enne marocchino. Da qui la scelta di giudizio immediato, saltando l’udienza allo scopo di chiarire tutto in un dibattimento pubblico, dicono i legali di Adriatici.
Di tutt'altra opinione i familiari, sparsi fra Marocco, Francia, Svizzera e Italia: “Younes andava curato e non ucciso, la legge non è uguale per tutti”, ha sempre ripetuto sua sorella Bahija. Gli avvocati di parte civile chiedono la riqualificazione del reato in omicidio volontario perché, secondo la loro ricostruzione, Adriatici avrebbe pedinato per diverso tempo El Boussetaoui provocando una sua reazione prima del tragico epilogo.