Condannato a tre anni il pirata della strada che ha investito e ucciso il 15enne Fabio
L'uomo, un 53enne di Gerenzago, non ha soccorso il ragazzo dopo averlo travolto con il suo pick up
Il giudice Pasquale Villani ha condannato l'uomo ad una pena di tre anni e due mesi superando di un anno la richiesta del pubblico ministero.
Travolto dal pick up e ucciso
Nel cuore del comune pavese di Villanterio, ha perso la vita nel 2020 un giovane ragazzo. Fabio Balzani aveva 15 anni ed è morto dopo essere stato travolto mentre pedalava in bicicletta. Il tragico evento ha scosso l'intera comunità e dopo tre anni è stata fatta finalmente giustizia, il pirata della strada responsabile di questa terribile perdita pagherà per le sue colpe.
L'orrore si è consumato nella notte del 29 agosto 2020 sulla ex statale 225 quando il destino ha deciso di strappare la giovane vita di Fabio. Il colpevole, il 53enne di Gerenzago Lorenzo Garelfi, è stato accusato di omicidio stradale aggravato dalla fuga in quanto dopo l'incidente non ha prestato alcun soccorso al ragazzo.
Si era infatti allontanato a bordo del suo pick up dopo aver urtato da dietro la mountain bike sulla quale pedalava la vittima. Testimoni della scena, due ragazzi hanno chiamato i soccorsi poco dopo ma ormai era già troppo tardi. Il giudice Pasquale Villani ha condannato l'uomo ad una pena di tre anni e due mesi superando di un anno la richiesta del pubblico ministero.
La ricostruzione della tragica notte
L'unico a costituirsi parte civile è stato il nonno con l'assistenza dell'avvocato Monica Dapiaggi. Gli altri parenti non sono stati ammessi a costituirsi poiché l'assicurazione aveva già provveduto al risarcimento anche se nessuna assicurazione riuscirà a lenire il dolore e la mancanza del giovane Fabio.
I fatti sono stati analizzati da Mattia Sillo, consulente della procura, che ha confermato la mancanza di luci sulla sua bicicletta. Inoltre, il luogo dell'incidente è caratterizzato da una scarsa visibilità. Ma per ricostruire nei dettagli quella tragica notte, la procura ha visionato i filmati delle telecamere installate nella zona.
Il processo ha suscitato dibattiti e polemiche sulla sicurezza delle strade e la responsabilità di chi le percorre. L'avvocato difensore Marco Casali ha cercato di ottenere l'assoluzione o, almeno, di far riconoscere il concorso di colpa, ma il giudice ha stabilito che la colpa fosse del pirata della strada incapace di affrontare le conseguenze del proprio comportamento negligente.