Partita under 16 contro l'Oltrepò Fbc di Broni, l'Asd Albuzzano: "Non c'è stato razzismo e i carabinieri li abbiamo chiamati noi"
Insulti razzisti durante la partita di calcio under 16
Insulti tra i calciatori durante la partita di calcio under 16: sul posto i carabinieri.
Match infuocato fra Oltrepò Fbc e Asd Albuzzano
Nel Pavese, altissima tensione durante una partita di calcio degli under 16. Chiamati i carabinieri per calmare la situazione: gli atleti in campo si sono scontrati verbalmente suscitando la preoccupazione dei presenti e in particolar modo dei dirigenti delle squadre e dei genitori dei giocatori coinvolti.
La partita del campionato Allievi si è giocata ieri, domenica 17 marzo 2024, tra gli ospiti dell'Oltrepò Fbc di Broni e i padroni di casa dell'Asd Albuzzano.
Discussioni iniziate all'inizio di un match con i nervi tesi: l'arbitro è arrivato a sospendere per qualche minuto la partita per poter calmare gli animi. Successivamente la partita è continuata senza intoppi, portando alla vittoria la squadra di Albuzzano con il punteggio di 1 a 0.
Insulti e l'intervento dei carabinieri
Secondo la versione di alcuni spettatori, un giovane calciatore dell'Albuzzano avrebbe offeso due giovani talenti dell'Oltrepò con origini nordafricane, arrivando perfino ad utilizzare toni giudicati razzisti:
"Tornatene a casa".
Situazione particolarmente accesa, tanto che il padre di uno dei due interessati ha poi dichiarato d'aver chiamato i carabinieri.
Insulti razzisti e provvedimenti
Una versione dei fatti diametralmente opposta, quella della squadra ospite.
"In realtà gli scontri sono iniziati ancor prima di scendere in campo - ha raccontato un dirigente della squadra di Albuzzano a Prima Pavia - Il giocatore dell'Oltrepo ha perfino tirato uno schiaffo all'avversario all'andata, prima dell'inizio del match. Poi ha utilizzato termini inopportuni insultando la madre dell'avversario.
Dobbiamo indagare. Ero presente, ma dall'altra parte del campo. Ci tengo a precisare che abbiamo chiamato noi i carabinieri per via dei comportamenti minacciosi del ragazzo e del padre. Questi comportamenti non devono accadere, non devono succedere. Probabilmente si tratta di un malinteso. Frasi razziste non sembrano esser spuntate fuori e nessuno ha alzato le mani".
Il dirigente Luca Aneli ha inoltre affermato di aver provato diverse volte a placare gli animi tra i giovani calciatori, cercando oltretutto di avere un approfondimento da parte del giocatore della squadra avversaria, anche in presenza dei carabinieri, senza però ottenere alcun risultato poiché il calciatore sembrava particolarmente su di giri.
Il dirigente ha inoltre affermato che eseguiranno degli accertamenti per verificare con certezza l'accaduto e, qualora spuntasse la veridicità delle accuse rivolte al giocatore, saranno i primi a prendere i dovuti provvedimenti.
Fino ad allora sperano che tutto questo non scateni un polverone e che si continui a parlare di calcio nella maniera più genuina possibile.
A prendere visione dei fatti saranno anche i giudici sportivi che, tenendo conto di quanto scritto dall'arbitro, procederanno con i provvedimenti.
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