SCUOLA E CORONAVIRUS

Gli asili nido potranno riaprire dal 1 settembre, gli altri dovranno aspettare il 14

I bambini dai 3 ai 6 anni dovranno aspettare la riapertura del 14.

Gli asili nido potranno riaprire dal 1 settembre, gli altri dovranno aspettare il 14
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Il Presidente Attilio Fontana ha firmato giovedì un’ordinanza che permette la riapertura delle scuole della prima infanzia (gli asili nido, per la fascia 0-3 anni) dal 1 settembre. I bambini dai 3 ai 6 anni dovranno invece aspettare la riapertura del 14.

Asili nido, riapertura al primo settembre

Asili nido il 1 settembre, materne il 14 insieme a elementari, medie e superiori. Regione Lombardia ha deciso di anticipare la ripresa dei servizi educativi per la prima infanzia, lasciando ovviamente facoltà ai gestori pubblici e privati di aspettare ancora. Scelta che non poteva però essere estesa agli altri ordini scolastici, di competenza statale come spiega una nota di Palazzo Lombardia, che spiega anche il perchè della scelta “in relazione alle esigenze manifestate dalle famiglie”:

“La competenza sul segmento educativo 0-3 anni è delle Regioni. Il segmento 3-6 è invece di competenza statale per cui il Ministero dell’istruzione ha emanato una specifica ordinanza che ha previsto la data del 14 settembre 2020 per l’inizio delle lezioni per tutte le scuole dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione appartenenti al sistema nazionale dell’istruzione”.

La richiesta dei territori

La nota è stata inviata in risposta a una richiesta firmata dagli assessori all’Educazione di alcuni grandi Comuni lombardi e dai rappresentanti delle scuole lombarde per un anticipo al 7 settembre dell’inizio attività delle strutture che offrono i servizi per l’infanzia.

“Più precisamente – prosegue la Nota – l’Ordinanza del Ministro dell’Istruzione sul calendario scolastico 2020/2021 deriva da un decreto legge (art. 2, comma 1, lett.a) del D.L. 8 aprile 2020, n.22, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n. 41) che autorizza il Ministro dell’Istruzione alla definizione della data di inizio delle lezioni per l’anno scolastico 2020/2021, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni e che sostanzialmente ne limita l’autonomia a tutte le altre determinazioni sul calendario scolastico. In sostanza, per l’anno scolastico 2020/2021 – continua la Nota – l’ordinanza ministeriale deroga anche l’attribuzione dell’ordinaria competenza delle Regioni in merito alla definizione del calendario scolastico (art.138, comma 1, lett) d) del d.lgs. 112/98)”.

“A fronte di questo accentramento statale anche di competenze regionali nella gestione dell’emergenza COVID – spiega ancora la Nota – la Delibera di Giunta con cui era stata disposta una diversa data di inizio della Scuola dell’infanzia risulta cedevole rispetto all’ordinanza ministeriale”.

“Bisogna bussare al Ministero”

La Nota della Regione Lombardia chiarisce che “le giuste richieste di flessibilità per garantire un ordinato avvio dell’anno scolastico e formativo nel migliore rispetto delle esigenze delle famiglie e degli operatori devono essere indirizzate al Ministero dell’Istruzione. Regione Lombardia continuerà a fare la sua parte nei diversi tavoli Interistituzionali in cui continuerà ad avanzare richieste e proposte”.

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