Salute riproduttiva

Prevenzione al maschile: i consigli del CDI Pavia

L'urologo ha un ruolo chiave nelle diverse fasi della vita, sia nell'età dello sviluppo che quando si è adulti e over 60

Prevenzione al maschile: i consigli del CDI Pavia
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Ancora oggi molti uomini non hanno con l’urologo il rapporto di consuetudine che le donne più spesso hanno con lo specialista in ginecologia. Molti pazienti arrivano per la prima volta dall’urologo dopo i 40 anni, oppure addirittura in tarda età, con sintomi evidenti che hanno trascurato. I più comuni? Tutti quelli legati alla minzione: uno stimolo più intenso e più frequente, la necessità di alzarsi anche durante la notte per urinare o il flusso di urina che cambia, diventando debole o intermittente, oppure la perdita di urina: sono tutti segnali diffusi che, anche se non dolorosi, dovrebbero portare dallo specialista.

L'età dello sviluppo e la salute riproduttiva

“Nelle generazioni precedenti, la visita di leva costituiva un primo screening di massa per la valutazione dei genitali esterni – ha spiegato il dottor Tommaso Ciro Camerota, coordinatore delle attività urologiche presso la sede di Pavia del Centro Diagnostico Italiano – si trattava di un controllo semplice ma importante per riscontrare anomalie frequenti e benigne, come il varicocele, una dilatazione delle vene del testicolo, più di frequente il sinistro, che colpisce moltissimi uomini, circa il 10-20% della popolazione maschile. Il varicocele si manifesta di solito tra gli 11 e 16 anni ma di fatto non dà sintomi, o dà sintomi molto lievi, come un senso di pesantezza testicolare. Le sue conseguenze però possono essere serie sul corretto sviluppo del testicolo e quindi sulla salute riproduttiva: nel 30-40% degli uomini con problemi di fertilità è presente un varicocele. Un’altra patologia meno frequente ma ben più seria è il tumore del testicolo; il corretto addestramento all’autopalpazione testicolare consente di effettuare una diagnosi precoce. Di qui si capisce l’importanza di almeno una visita urologica di primo inquadramento durante l’adolescenza e la giovinezza, per non arrivare al momento della ricerca della paternità con patologie trascurate che, se corrette precocemente, consentono di mantenere una fertilità inalterata”.

L'età adulta e la prevenzione oncologica

Dai 45 anni in poi, o anche prima se c’è una storia familiare per i tumori della prostata, della vescica, del testicolo e del rene, la visita con l’urologo diventa ancor di più un appuntamento fondamentale, che ha lo scopo di arrivare a una diagnosi precoce, quando cioè sono maggiori le probabilità di guarigione, sia attraverso l’esecuzione di indagini diagnostiche sia attraverso test di screening. Continua il dottor Camerota: “Oltre al supporto dello specialista in urologia, è cruciale impostare uno stile di vita salutare, improntato soprattutto alla prevenzione primaria, capace di ridurre i principali fattori di rischio oncologico: semplici abitudini come smettere di fumare, ridurre il consumo di alcolici e correggere il sovrappeso, privilegiando una dieta povera di grassi e un’attività fisica moderata ma costante, possono fare la differenza”.

Non solo tumori: migliorare la qualità della vita

Oltre a ritardare la diagnosi e la presa in carico di una patologia tumorale, la reticenza a riferire all’urologo variazioni nello stimolo e nella frequenza della minzione può intaccare la qualità della vita: un incompleto svuotamento della vescica, la perdita di urina, la necessità di avere sempre un bagno a disposizione o di alzarsi numerose volte per notte possono portare a limitare le proprie attività e a rinunciare a spostamenti, viaggi, sport, vita sociale. Spesso però alla base di questi sintomi ci sono patologie molto comuni, come l’ipertrofia prostatica benigna, che si manifesta in quasi il 30% dei pazienti al di sopra dei 60 anni: oggi il trattamento anche chirurgico di questo fisiologico aumento del volume ghiandolare si avvale di tecnologie mininvasive che permettono il ripristino di una funzionalità fisiologica ottimale con tempi di recupero estremamente brevi.

Il profilo del dottor Camerota

Il dottor Tommaso Ciro Camerota, medico chirurgo specialista in Urologia, è il coordinatore delle attività urologiche del CDI Pavia e primario dell’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’IRCCS Maugeri di Pavia. Formatosi presso la scuola urologica dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano; è professore a contratto presso l’Università degli Studi di Pavia. Si occupa dell’intero percorso diagnostico-terapeutico delle patologie urologiche (oncologiche e benigne); la sua attività chirurgica presso l’IRCCS Maugeri è caratterizzata, ove possibile, dai più recenti approcci mininvasivi.

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