Pressione alta: come possiamo proteggerci dai rischi

In Italia l’ipertensione arteriosa è la principale causa di malattie cardiovascolari – infarto, ischemia cerebrale, scompenso cardiaco e aritmie (in particolare fibrillazione atriale) – e contribuisce al manifestarsi di insufficienza renale cronica. I dati più recenti indicano che più del 30% degli adulti italiani è iperteso. Una percentuale che aumenta progressivamente con l'età e arriva a superare il 50% se si prende in considerazione chi ha più di 74 anni.  Si stima che il 50% delle donne di età superiore a 45 anni soffra di ipertensione, la cui prevalenza è in aumento anche tra i bambini, gli adolescenti e i giovani adulti. Molto frequentemente l’ipertensione, il cosiddetto “killer silenzioso”, non dà alcun sintomo e viene rilevata tardivamente, quando emergono i danni cardiovascolari spesso gravi che ha provocato.

Pressione alta, come comportarsi?

Sebbene l’ipertensione arteriosa risulti nella maggior parte dei casi ben controllabile con i trattamenti disponibili, almeno il 35% degli ipertesi presenta valori di pressione superiori ai livelli raccomandabili, nonostante le cure. Questo è dovuto alla scarsa propensione a seguire nel tempo la terapia mantenendo i dosaggi adeguati. Di 100 compresse di farmaci antipertensivi i pazienti italiani ne assumono mediamente 60-70: questo con rilevanti ripercussioni sul controllo pressorio e di conseguenza sulla mancata riduzione di eventi cardiovascolari che avrebbero potuto essere evitabili. Da qui lo slogan “Misura bene e controlla la tua pressione per vivere più a lungo” che quest’anno è il motivo conduttore della Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa, promossa per il 17 maggio in tutto il mondo dalla World Hypertension League.

L’intervento del dottor Tramarin

“L'ipertensione è uno dei più importanti fattori di rischi per la cardiopatia ischemica, lo scompenso cardiaco e l’ictus” – spiega il dottor Roberto Tramarin, cardiologo e responsabile medico della sede di Pavia del Centro Diagnostico Italiano. – “misurarla in maniera corretta al proprio domicilio, con una certa regolarità se si sa già di essere ipertesi e due o tre volte all’anno in tutti gli altri casi, è un espediente semplice ma utilissimo a riconoscere e gestire al meglio questo temibile fattore di rischio. Una consapevole e adeguata gestione della malattia ipertensiva, insieme alla individuazione degli altri fattori di rischio come fumo, diabete, ipercolesterolemia, eccesso di peso, sedentarietà, sono i presupposti per l’adozione di stili di vita corretti. Oltre al controllo della pressione, è fondamentale il controllo della glicemia e del colesterolo. Un semplice esame del sangue dà già importanti indicazioni che consentono di prendere provvedimenti per ridurre il proprio rischio cardiovascolare.”

La prevenzione e gli esami strumentali

Spesso si sottovaluta l’importanza per il mantenimento della salute negli anni di condurre una vita attiva, anche con la semplice camminata a passo veloce, per almeno mezz’ora al giorno. Evitare o comunque ridurre il sovrappeso con uno stile alimentare più appropriato e smettere di fumare hanno effetti protettivi che possono controbilanciare l’eventuale predisposizione ereditaria (non modificabile) alle malattie cardiovascolari. Il Centro Diagnostico Italiano offre programmi di prevenzione delle malattie cardiovascolari modulati e personalizzati rispetto agli specifici profili di rischio di ciascun soggetto e che possono comprendere, ad esempio, ecocardiografia, test da sforzo, ecografia delle carotidi, ecografia dell’aorta addominale, e test non invasivi ancor più sofisticati. In occasione della Giornata Internazionale dell’Ipertensione Arteriosa, per tutta la settimana gli utenti che accederanno al CDI Pavia avranno inoltre la possibilità di farsi misurare la pressione gratuitamente.