Finanziamento consapevole: come orientarsi nel credito al consumo

Finanziamento consapevole: come orientarsi nel credito al consumo
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Nel linguaggio comune, "prestito" e "finanziamento" vengono spesso usati come sinonimi. Tuttavia, nel settore bancario e finanziario esistono differenze significative tra i due termini, che incidono sia sulla struttura del contratto che sulle finalità per cui vengono richiesti. Comprendere queste differenze è fondamentale per scegliere lo strumento più adatto alle proprie esigenze economiche.

Finanziamenti e prestiti: le differenze principali

Un prestito è una somma di denaro erogata da una banca o un intermediario finanziario, che il beneficiario si impegna a restituire secondo un piano di rimborso, comprensivo di interessi. Si tratta in genere di un contratto "non finalizzato", ovvero senza vincolo sull'utilizzo dell'importo ricevuto.

Il finanziamento, invece, ha una connotazione più ampia e spesso è finalizzato: può essere destinato all'acquisto di un bene (ad esempio, un'auto o un elettrodomestico), a un progetto (come la ristrutturazione di un immobile), o a uno specifico servizio. Può essere erogato direttamente dalla banca o intermediato da soggetti terzi (come i concessionari auto o i rivenditori), ma anche da siti di comparazione come PrestitiOnline.it.

Un'altra distinzione importante riguarda la modalità di erogazione e rimborso. Nei finanziamenti finalizzati, spesso il denaro non viene accreditato direttamente al cliente, ma versato al fornitore del bene o servizio.

Il credito al consumo nel 2025: i dati aggiornati

La domanda di prestiti delle famiglie italiane nel primo trimestre del 2025 evidenzia segnali di ripresa dopo un 2024 caratterizzato da cautela. Secondo i dati di EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF, le richieste complessive di prestiti sono cresciute del +3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

L'importo medio delle richieste ha raggiunto quota 10.161 euro, segnando un incremento dell'8,3% su base annua e toccando il livello più elevato dell'ultimo decennio. Basti pensare che nel 2015 il valore medio era pari a 7.724 euro.

Analizzando la distribuzione per fascia d'importo, emerge che la classe inferiore ai 5.000 euro rimane la più gettonata, rappresentando il 45,1% delle richieste totali. Quanto alla durata, il 33,1% dei finanziamenti richiesti prevede un piano di rimborso superiore ai cinque anni.

Se poi si va ad analizzare la dinamica delle diverse forme di credito, si evidenzia una certa disomogeneità tra prestiti e finanziamenti: i prestiti personali hanno infatti registrato un balzo del +15,9% nei primi tre mesi dell’anno in corso, mentre i finanziamenti finalizzati hanno subìto una contrazione dell'8,6%. Anche a livello di importi medi, i trend divergono: i finanziamenti finalizzati si attestano in media a 7.518 euro (+9,6%), mentre i prestiti personali si fermano a 12.495 euro (+2,4%).

Finanziamenti online: il futuro è digitale

Negli ultimi anni è emersa una tendenza chiara nel comportamento dei consumatori: la progressiva preferenza verso i finanziamenti online. Attraverso i portali di comparazione e le applicazioni delle stesse banche, è oggi possibile:

  • confrontare in tempo reale decine di offerte di credito, aggiornate secondo le più recenti condizioni di mercato;
  • ricevere in pochi minuti una prevalutazione basata su algoritmi che analizzano il profilo creditizio dell'utente;
  • caricare digitalmente tutta la documentazione necessaria e ricevere assistenza personalizzata in chat o tramite consulente dedicato;
  • firmare il contratto con firma elettronica qualificata, completando l'intero iter da casa o tramite smartphone.

Secondo una recente indagine condotta da CRIF, oltre il 40% delle istruttorie di credito personale nel primo trimestre del 2025 è avvenuto tramite canali digitali, con un tasso di crescita a doppia cifra rispetto al 2023. Questo conferma come il credito al consumo stia diventando sempre più un'esperienza fluida e multicanale, non solo per i giovani, ma anche per le fasce più mature della popolazione, garantendo spesso condizioni più vantaggiose grazie alla riduzione dei costi operativi per gli istituti eroganti.

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