La Lega in Consiglio regionale dice no alle imposizioni europee che rischiano di mettere in ginocchio la filiera agricola lombarda. Nel mirino dei consiglieri leghisti c’è la decisione della Commissione europea sulla riforma della Politica Agricola Comune (Pac) post-2027, introducendo nuovi vincoli ambientali, burocratici e normativi sempre più stringenti.
Mozione al Pirellone contro nuova riforma Pac
Per questo motivo il Gruppo Lega al Pirellone ha depositato una mozione «a difesa dell’agricoltura lombarda e italiana, contro le politiche europee penalizzanti per il settore agricolo», che sarà discussa in Aula nelle prossime sedute.
Le scelte di Bruxelles, sottolineano dalla Lega, colpiscono duramente la regione cuore produttivo d’Italia: latte, mais, riso e carne lombarda rappresentano un’eccellenza riconosciuta, capace di garantire cibo sicuro e competitivo a milioni di cittadini. L’attuale presidente della Commissione Ue Von der Leyen, invece, sta mostrando un approccio punitivo verso il modello agricolo italiano, puntando a superare l’attuale struttura della Pac basata su due pilastri – pagamenti diretti e sviluppo rurale – per farli confluire in un unico fondo europeo. Una scelta che toglie stabilità agli agricoltori e riduce la capacità delle Regioni di programmare lo sviluppo del settore.
La Lega denuncia che, dietro la parola «semplificazione», l’Ue nasconde in realtà un modello che taglierà ulteriormente le risorse agli agricoltori lombardi.

Con questa mozione, i consiglieri regionali della Lega intendono con forza dire basta alle scelte calate dall’alto che danneggiano il sistema produttivo lombardo, chiedendo al Governo italiano di difendere con decisione nelle sedi europee gli interessi del nostro tessuto agroalimentare.
L’obiettivo è promuovere una nuova visione della Pac, che valorizzi il ruolo dell’agricoltura come pilastro di sostenibilità, sicurezza alimentare e coesione territoriale, garantendo centralità alle Regioni e il pieno coinvolgimento delle organizzazioni agricole.