Lavoratori Moreschi, incontro in Regione ultima speranza per evitare i 59 licenziamenti
Se il tentativo di mediazione con la proprietà dovesse fallire i licenziamenti saranno attivi all'inizio di maggio
Per i 59 lavoratori della Moreschi il destino sembra ormai segnato perchè, nel disegno dei nuovi proprietari dello storico marchio del calzaturificio, le scarpe di lusso di Vigevano si faranno in laboratori altamente specializzati di Toscana e Veneto. Speranze arrivano però da un incontro previsto in Regione per settimana prossima.
Moreschi, evitare 59 licenziamenti
La speranza degli impiegati della Moreschi di Vigevano è appesa a un filo. Un incontro previsto per la prossima settimana in Regione potrebbe modificare il loro destino. Se questo tentativo di mediazione con la proprietà dovesse fallire, si profilano 59 licenziamenti all'inizio di maggio, colpendo gli ultimi lavoratori ancora attivi nello stabilimento di via Cararola.
L'intesa si preannuncia come un'ardua impresa, poiché i sindacati hanno ribadito la loro determinazione a non firmare alcun accordo finché non verranno regolarizzati gli stipendi arretrati e risolte le questioni in sospeso per gli operai che hanno abbandonato l'azienda la scorsa estate.
La Regione si sta adoperando per facilitare un accordo tra le parti, ma al momento le distanze sembrano ancora insormontabili. Durante l'audizione della scorsa settimana davanti alla commissione Attività produttive della Regione, ha partecipato anche Guido Scalfi, il rappresentante del fondo svizzero Hurleys, attuale proprietario della Moreschi.
"Restano da chiarire molti punti"
"Il delegato del fondo", ha commentato la consigliera regionale del Pd, Roberta Vallacchi, anche lei presente all'incontro in commissione, "ci ha informato che la produzione avviene nelle Marche, ma sono ancora molte le questioni irrisolte, con in cima il futuro dello stabilimento a Vigevano. È inconcepibile che, nonostante la crisi iniziata nel 2017 e l'acquisizione del fondo nel 2020, solo ora le autorità locali si siano accorte della gravità della situazione".
“Sulla vicenda della Moreschi di Vigevano, al di là di tutte le considerazioni del caso, c’è un punto che ci lascia perplessi: se la crisi si è affacciata attorno al 2017, se il fondo Hurleys è subentrato nel 2020 in piena difficoltà, perché la Lega e il centrodestra che governano Vigevano e la Lombardia si accorgono solo adesso che una produzione tipicamente lombarda è persa?”,
“Adesso che siamo al collasso si svegliano, ma la questione andava affrontata ben prima, quando i segnali di una sorta di smantellamento progressivo c’erano già. La prima audizione in Commissione si è tenuta nel settembre 2021 e all’epoca la chiese addirittura un consigliere del territorio della Lega. Solo due anni dopo, nel 2023, è stato siglato un accordo tra le parti in cui si accettava il licenziamento di 27 lavoratori con l’impegno del fondo a mantenere la produzione a Vigevano e quindi a tenere gli altri dipendenti senza ulteriori licenziamenti. Invece, l’audizione di oggi si è tenuta per affrontare la richiesta di licenziamento di ulteriori 59 lavoratori sugli 80 attuali per chiudere definitivamente la linea di produzione”, insiste Vallacchi.
“Il rappresentante del fondo Hurleys Scalfi ci ha detto, infatti, che la produzione avviene nelle Marche, ma restano da chiarire molti punti, in primis cosa avverrà della Moreschi a Vigevano. Ci chiediamo perché non siano stati fatti investimenti su nuove tecnologie nelle linee di produzione, in modo da garantire una maggiore efficienza e produttività, e contemporaneamente non sia stata fatta una formazione ai dipendenti”, conclude la consigliera Pd.
"Passo necessario per rilanciare il marchio"
Secondo Scalfi i licenziamenti sono un passo necessario per rilanciare il marchio. La decisione di trasferire la produzione dalla storica sede di Vigevano verso Toscana e Veneto è giustificata dall'idea che il modello produttivo precedente sia ormai obsoleto. L'azienda, secondo il rappresentante del fondo svizzero Hurleys, deve adattarsi ai cambiamenti del mercato, abbracciando una struttura più flessibile e sostenibile.
Tuttavia, il trasferimento solleva interrogativi su cosa cambierà effettivamente rispetto alla produzione a Vigevano. Sempre secondo quanto dichiarato da Scalfi, il marchio Moreschi sarà preservato, ma con una nuova offerta orientata verso una produzione artigianale e sostenibile. Il "cervello" dell'azienda rimarrà comunque a Vigevano, come le attività di magazzino e la logistica.
Mentre le trattative sindacali e legali sono in corso, resta però incerto il destino dei dipendenti e il risarcimento degli stipendi arretrati. L'incontro in Regione previsto per settimana prossima potrebbe portare a sviluppi significativi, ma le incertezze persistono.