La battaglia per salvare l’ex Ilva si sposta in Lombardia

La Guardia di Finanza meneghina dovrà chiarire se la gestione del gruppo franco-indiano abbia o meno causato danni.

La battaglia per salvare l’ex Ilva si sposta in Lombardia
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La battaglia per salvare l’ex Ilva da Taranto si sposta a Milano. Uno scontro di carte bollate ma non solo: gli amministratori di Arcelormittal, società che ha sede a Milano, hanno presentato proprio nel capoluogo lombardo nei giorni scorsi la domanda di rescissione del contratto d’affitto.

Ex Ilva, riflettori su Milano

Contro la decisione di lasciare l’azienda entro il 4 dicembre si sono schierati gli amministratori straordinari, che hanno presentato sempre a Milano un ricorso d’urgenza.

Ma il colpo di scena arriva dal capo della procura di Milano Francesco Greco, che in un comunicato, appellandosi al preminente interesse pubblico della vicenda, annuncia di voler entrare direttamente nel processo appellandosi a una norma del codice di procedura civile.

La Procura apre un’inchiesta

Greco cita tre questioni. 1) la difesa dei posti di lavoro; 2) gli interessi economici del Paese; 3) il rispetto degli obblighi di risanamento ambientale.

Ma la Procura va oltre e annuncia anche l’apertura di un’inchiesta penale sulla gestione di Arcelormittal, fascicolo affidato al procuratore aggiunto Maurizio Romanelli per verificare se in quest’anno di attività siano stati commessi reati. Fascicolo per ora senza accuse e senza indagati: la Guardia di Finanza di Milano dovrà ricostruire ciò che è stato fatto e chiarire se la gestione del gruppo franco-indiano abbia o meno causato danni.

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