Imprese in calo in provincia di Pavia nel primo trimestre 2025: tasso di crescita -0,2%
Nella nostra provincia il saldo tra aperture e chiusure è pari a -96 unità, con un totale di 44.485 imprese registrate a fine marzo

Imprese in calo nel primo trimestre 2025: segnali di rallentamento in Lombardia. Artigianato in sofferenza e saldo negativo per Cremona, Mantova e Pavia. I dati.
Imprese in calo
Nel primo trimestre del 2025, l’economia imprenditoriale delle province di Cremona, Mantova e Pavia mostra segnali di rallentamento. I dati elaborati dal Servizio Promozione e Informazione Economica della Camera di Commercio indicano un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni di imprese in tutti e tre i territori, confermando una leggera contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Saldo negativo per tutti i territori
Alla fine di marzo, le imprese registrate nella circoscrizione della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia ammontano a 107.341 unità. Il tasso di crescita complessivo si attesta a -0,3%, in linea con il trend nazionale (-0,1%) e in contrasto con la sostanziale stabilità rilevata a livello regionale. In Lombardia, più della metà delle province segnano valori negativi, ad eccezione di Milano, Brescia e Monza Brianza, che riescono a mantenere il segno positivo.
Artigianato in difficoltà
Particolarmente colpito il comparto artigianale, che rappresenta circa un terzo del totale delle imprese. Anche in questo caso, il primo trimestre del 2025 registra un tasso di crescita negativo: -0,4% nei territori di Cremona, Mantova e Pavia, in linea con il dato nazionale (-0,4%) e leggermente peggiore del dato regionale (-0,3%). Tutte le province lombarde mostrano un calo, con le performance peggiori a Pavia, Lecco e Lodi.
Il presidente Gian Domenico Auricchio invita a interpretare i dati con cautela:
“I primi mesi dell’anno sono tradizionalmente caratterizzati da un bilancio negativo, complice il riflesso delle chiusure registrate a dicembre e le dinamiche di consolidamento tipiche del trimestre iniziale.”
Auricchio sottolinea anche la continua trasformazione della struttura imprenditoriale: “Assistiamo da anni a una progressiva crescita delle società di capitali, mentre diminuiscono le forme tradizionali come ditte individuali e cooperative.”
Pavia: -0,2% il tasso di crescita
In provincia di Pavia, il tasso di crescita risulta pari al -0,2% con il saldo tra aperture e chiusure è pari a -96 unità, con un totale di 44.485 imprese registrate a fine marzo. Si segnala una crescita dello 0,9% per le società di capitali, ma una flessione per le ditte individuali (-0,8%) e le altre forme giuridiche (-0,6%). Le società di persone restano stabili.
Dal punto di vista settoriale, quasi tutte le attività tradizionali risultano in calo: agricoltura (-0,9%), manifattura (-0,6%), costruzioni (-0,1%), commercio (-0,8%), trasporti (-1,6%) e ristorazione (-0,8%). Le eccezioni positive riguardano i servizi di informazione e comunicazione (+0,1%), finanza e assicurazioni (+1,6%), attività professionali e scientifiche (+0,3%), istruzione (+0,9%) e altri servizi (+0,3%).
Il comparto artigiano pavese, al 31 marzo, registra 13.048 imprese attive, ma un saldo negativo di 69 unità rispetto al trimestre precedente, per un tasso di crescita pari a -0,5%.
Le maggiori contrazioni si registrano in agricoltura (-2,6%), manifatturiero (-1%), costruzioni (-0,7%) e ristorazione (-2,4%). Alcuni settori, però, resistono e crescono: trasporti e magazzinaggio (+1%), informazione e comunicazione (+6,1%), attività di supporto alle imprese (+1,7%) e intrattenimento (+2%).