LAVORO

Cresce il reddito medio a Pavia, ma la provincia resta tra le ultime in Lombardia

Nonostante un aumento di quasi mille euro, il divario salariale con Milano e l'alto tasso di precariato continuano a penalizzare i pavesi

Cresce il reddito medio a Pavia, ma la provincia resta tra le ultime in Lombardia
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Crescono i redditi in provincia di Pavia, ma nonostante l'incremento di quasi mille euro nel 2023-2024, la provincia rimane al terz'ultimo posto in Lombardia per retribuzioni, con un alto tasso di precarietà lavorativa.

Cresce il reddito medio a Pavia

Il reddito medio a Pavia ha visto un incremento di circa 962 euro tra il 2023 e il 2024, ma la provincia lombarda continua a restare indietro, piazzandosi al terz’ultimo posto in Lombardia per quanto riguarda le retribuzioni. Con una cifra lorda annua di 25.217 euro, Pavia è ancora distante dalle provincie più ricche, e soprattutto da Milano, che guida la classifica con quasi 34.342 euro. Se da un lato il dato segna una crescita positiva, dall'altro evidenzia come il divario tra il capoluogo e le province periferiche continui ad amplificarsi, rendendo difficile per molti lavoratori locali competere sul piano salariale.

Il lavoro precario

A fare da sfondo a questi numeri, emerge una realtà ancora segnata dall'alta incidenza del lavoro precario. Secondo i dati della Uil, il 19,42% dei contratti a Pavia è a tempo determinato, con una retribuzione media annua di soli 11.392 euro, un valore nettamente inferiore rispetto ai contratti a tempo indeterminato (34.008 euro annui). A peggiorare ulteriormente il quadro, circa il 26% degli occupati è in regime di part-time, una condizione che spesso è involontaria e comporta un salario medio di appena 13.372 euro annui.

Cresce il reddito medio a Pavia, ma la provincia resta tra le ultime in Lombardia

Divario tra tempo determinato e indeterminato

Il confronto tra i lavoratori con contratto a tempo indeterminato e quelli a tempo determinato è impietoso: il divario salariale è di ben 15.158 euro lordi all'anno, ovvero il 133% in più per chi ha un contratto stabile. Questo dato evidenzia una differenza sostanziale nelle opportunità economiche, dove il posto fisso diventa un vero e proprio "bene di lusso", il cui valore in termini di salario è più che doppio rispetto al lavoro precario.

L'influenza dell'età media

L'alto reddito medio di Milano non è solo il risultato delle retribuzioni elevate nelle professioni qualificate, ma anche del flusso di pendolari che lavorano nel capoluogo e la cui retribuzione viene registrata a Milano, non nelle province di residenza. Inoltre, il reddito delle province, compresa Pavia, è penalizzato dall'età media più alta dei residenti. In particolare, la provincia pavese, la più anziana della regione, subisce l'impatto delle numerose pensioni, che abbassano il reddito medio complessivo.

"Fragilità economica e strutturale"

Carlo Barbieri, coordinatore territoriale della Uil, commenta la situazione evidenziando che "Pavia è tra le province con le retribuzioni più basse, intorno ai 22-24mila euro annui". Il sindacalista aggiunge che la precarietà contrattuale ha un impatto significativo sulla qualità della vita dei lavoratori. Il 24% dei lavoratori ha contratti a tempo determinato, e oltre il 29% è in part-time. Questo scenario, sostiene Barbieri, crea una condizione di "fragilità economica strutturale", rendendo difficile per molti lavoratori pianificare il proprio futuro, accedere a un mutuo o sostenere spese ordinarie come affitto e istruzione.

Carlo Barbieri, coordinatore territoriale Uil Lombardia
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