A Bergamo la protesta degli edicolanti: “Chiudiamo, e gli editori ci affamano”
La crisi dell'editoria e la chiusura delle edicole: il sindacato degli edicolanti in piazza.
Un presidio a Bergamo, di fronte alla sede dell’editore de L’Eco, Sesaab, per protestare contro “l’indifferenza” degli editori di fronte alla richiesta di incrementare le percentuali di remunerazione sulle vendite di giornali. E’ prevista per lunedì pomeriggio la manifestazione degli edicolanti del Nord Italia organizzata da Sinagi (Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia, affiliato alla SLC-CGIL).
Percentuali di remunerazione ferme
“Migliaia sono state le edicole che in Italia hanno chiuso negli ultimi anni. Le vendite di quotidiani e periodici sono calate di oltre il 50%, ma la Fieg, Federazione Italiana Editori Giornali, sembra rimanere indifferente alla crisi della rete di vendita. Le percentuali di remunerazione degli edicolanti sono ferme a più di 15 anni fa e malgrado questo gli editori non hanno ancora iniziato trattative serie per il rinnovo dell’accordo di categoria, scaduto da un decennio. Ha rifiutato il confronto sulla nostra piattaforma che contiene una serie di proposte economiche essenziali per il futuro della rete di vendita” ha spiegato oggi Amilcare Digiuni, referente di Sinagi per la Lombardia.
Il presidio a Bergamo per tutto il Nord Italia
Gli edicolanti protesteranno quindi dalle 13.30 alle 15 di lunedì davanti alla sede della Sesaab, editore de “L’Eco di Bergamo”, il cui Amministratore Delegato è il capo delegazione trattante della Fieg. “La rete di vendita della stampa è un bene prezioso, un presidio importante per il pluralismo e il diritto all’informazione e anche una rete di prossimità con notevoli margini di sviluppo, ma la Fieg non sembra interessata a questa rete dedicata all’informazione e non sembra intenzionata a riconoscere alle edicole il giusto adeguamento delle condizioni economiche. Questo atteggiamento degli Editori non può più essere tollerato” prosegue una nota di Sinagi. La manifestazione riguarda gli edicolanti di tutto il Nord Italia, dopo un primo presidio tenutosi a gennaio a Roma.
“Vogliono dare i giornali a chiunque voglia venderli”
“È evidente che se si vuole conservare una rete dedicata all’informazione bisogna urgentemente individuare risorse e adeguate remunerazioni. La ricetta della Fieg è, invece, quella di affamare la rete di vendita e dare i giornali a chiunque voglia venderli, sostituendo gli edicolanti alle Poste (abbonamenti in edicola e consegna porta a porta) e ai distributori locali (edicola madre per i punti vendita che i Distributori Locali non intendono rifornire)”.