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Pavia fra la musica di Pino Calvi e il giornalismo di Gianni Brera

I ricordi e le considerazioni del consigliere regionale Ruggero Invernizzi su due talenti del nostro territorio che hanno saputo onorare le loro origini

Pavia fra la musica di Pino Calvi e il giornalismo di Gianni Brera
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Pino Calvi e Gianni Brera, due talenti della bassa pavese che hanno saputo rappresentare a livello nazionale, ciascuno rispettivamente nelle proprie arti, il meglio e, non ultimo, onorato le loro origini di cui andavano fieri.

Pavia, fra la musica di Pino Calvi...

Il consigliere regionale Ruggero Invernizzi spiega:

“L’intitolazione di una piazzetta a Pino Calvi da parte del Comune di Castana mi ha dato lo spunto per ricordare anzitutto la sua figura: compositore, pianista e direttore d’orchestra, si ricordano abilità, melodie e il sorriso che raggiungevano il grande pubblico dallo schermo televisivo dagli anni ’60 agli anni ’80. Pino Calvi, era nato a Voghera nel 1930 ma la sua famiglia era di Castana e qui ha avuto una casa nella frazione di Palazzina. Sempre a Castana, ad appena 59 anni, è morto il 4 gennaio 1989 e oggi riposa nel cimitero del paese. Era un luogo d’elezione, Castana, per Pino Calvi, il suo buon ritiro. Un luogo d’armonie”.

E Invernizzi ricorda la sua vita artistica:

“Calvi era particolarmente noto al pubblico televisivo degli anni ’60 e ’70, tra i suoi brani più famosi ‘Accarezzame’ di Teddy Reno, ‘Montecarlo’ di Johnny Dorelli e ‘Finisce Qui’ di Ornella Vanoni. Fra le sue attività anche quella di direttore d’orchestra: in questa veste affianca Corrado nelle prime due edizioni di Domenica In (1978-1979) e nel suo percorso artistico si annoverano diverse partecipazioni come direttore d’orchestra al Festival di Sanremo fra la fine degli anni ’50 e gli anni’60. Da ricordare anche la sua collaborazione artistica con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini (fine anni ’70) per cui comporrà, su testo di Alberto Testa, la canzone ‘Sbirulino’. Nel 1981 affiancherà ancora Corrado su Raidue, nel varietà da lui ideato e condotto ‘Gran Canal’, dirigendone l’orchestra”.

...e il giornalismo di Gianni Brera

Solo 3 anni dopo la scomparsa di Pino Calvi ci lasciava un altro grande protagonista pavese, quel Gianni Brera che ha saputo rivoluzionare il mondo del giornalismo non solo della nostra provincia ma dell’Italia.

Racconta Invernizzi:

“Talento precoce, ha iniziato giovanissimo a scrivere distinguendosi in pochi anni come una delle firme più autorevoli tanto da divenire direttore della Gazzetta dello Sport a 30 anni. Fra i più grandi conoscitori di calcio e della lingua italiana, tanto da ideare neologismi calcistici tuttora in uso come contropiede, goleador ed altri redatti con la sua inseparabile macchina da scrivere Olivetti Lettera 22, resta una delle menti e delle penne più raffinate dell’Italia infatti il suo stile, peculiare nell’unire alla cronaca analisi tecniche, tattiche e persino antropologiche, non passerà inosservato. Ha infatti lasciato, dopo la sua prematura e tragica scomparsa nel dicembre 1992, pagine che sono vera e propria letteratura come ‘Storia critica del calcio italiano’ ovvero un saggio in sapiente equilibrio tra calcio, storia del paese, sociologia e costume, la biografia ‘Coppi e il diavolo’ o le magistrali raccolte de L’Arcimatto”.

E il consigliere regionale conclude:

“Due talenti pavesi per una provincia che ne avuti anche molti altri, ad iniziare da Eleonora Duse di cui già ho parlato in un mio recente contributo. Chissà che in futuro non ci sia modo di dare lustro anche ad altri nostri concittadini che si sono così ben distinti nella loro attività professionale portando in alto la bandiera di Pavia nel mondo”.

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