La Milanesiana 2022 tocca anche Pavia, al festival presente il Premio Nobel per la letteratura Gurnah
Per questa edizione la rosa disegnata da Battiato, simbolo della kermesse, si è tinta dei colori ucraini.
Saranno oltre 60 gli eventi organizzati per la Milanesiana 2022 che arriveranno in tante città italiane, in un costante dialogo tra arte e culture, per questa 23esima edizione del festival.
Milanesiana 2022
Torna agli inizi di giugno La Milanesiana, kermesse capace di unire letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia e sport. Per quest'anno sono previsti 63 appuntamenti con oltre 150 ospiti italiani e stranieri in oltre 20 città italiane: l'evento partirà il 4 giugno 2022 dalla città di Sondrio per poi chiudersi il3 agosto a Gardone Riviera, al vittoriale degli italiani. In questi due mesi la rassegna toccherà 20 città diverse (Milano, Sondrio, Bergamo, Seregno, Pavia, Bormio, Gardone Riviera Faenza, Imola, Dozza, Bagno di Romagna, Cervia, Gatteo A Mare, Torino, Alessandria, Bassano del Grappa, Ascoli Piceno, Firenze, Livigno e Venezia). Nove mostre saranno ospitate in tutta Italia fino al 15 settembre.
Per questa 23esima edizione il tema scelto è "Omissioni". Tra gli ospiti più illustri Abdulrazak Gurnah (scrittore e romanziere tanzaniano naturalizzato britannico, vincitore nel 2021 del Premio Nobel per la letteratura), Sonia Bergamasco (un'attrice e regista teatrale italiana), Simone Cristicchi (cantante e direttore di teatro) oltre ai musicisti Paolo Fresu, Vinicio Capossela e Enrico Ruggeri.
Le parole di Elisabetta Sgarbi
Elisabetta Sgarbi, ideatrice e conduttrice de La Milanesiana, ieri durante la presentazione di questa edizione 2022 tenutasi a Milano ha affermato:
"Abbiamo sempre resistito, anche in tempo di Covid. Ora siamo in tempo di guerra e il tema di questa Milanesiana è proprio "Omissioni", ciò che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto e ciò che avremmo potuto dire e non abbiamo detto
Non ci siamo voluti sottrarre, o meglio, non abbiamo potuto sottrarci al rumore della Storia, di questo momento storico. La guerra è, ora, il nostro orizzonte, anche se volessimo chiudere gli occhi. Lo è dal punto di vista politico e economico, ma lo è anche da quello più strettamente culturale.
E chi, come noi, lavora con e sulle parole, con e sull’espressione artistica, non può non interrogarsi sul valore e sull’importanza delle parole e dell’espressione artistica: cosa dire e non dire; cosa potere e volere dire e cosa no. Ecco l’origine della complessità di questo doppio tema Omissioni. Dire e Non Dire. Ma anche Guerre (al plurale) e Pace (al singolare).»".
Il simbolo del festival, la rosa di Battiato tinta dei colori ucraini
Il simbolo del festival resta, come sempre, la rosa disegnata da Franco Battiato in occasione della prima edizione de La Milanesiana, e che ora veste i colori dell'Ucraina rielaborata da Franco Achilli.