Appuntamenti disdetti

Un anno e mezzo per una mammografia (all’ultimo annullata): il calvario della sanità pubblica

La situazione si è aggravata causa Covid.

Un anno e mezzo per una mammografia (all’ultimo annullata): il calvario della sanità pubblica
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Non è la prima notizia del genere e, purtroppo, non sarà neanche l’ultima. Questa volta vittima delle lunghe attese della sanità pubblica mixate fatalmente al Coronavirus è una donna di 44 anni residente a Casalpusterlengo che, come riporta prima Lodi, pochi giorni prima della mammografia attesa un anno e mezzo, ha ricevuto una telefonata che l’ha lasciata senza parole.

Visita annullata causa covid

Come ben sappiamo la sanità lombarda, è stata particolarmente colpita dal Covid e le prestazioni che esulavano dall’urgenza della pandemia sono state immobilizzate, stoppate fino a data da destinarsi. Anche ora che la fase di emergenza acuta sembra essere stata scongiurata, lentamente la macchina della sanità torna a girare ricominciando a piccoli passi a circolare. Ma, giustificato o meno che sia, l’annullamento di una visita – specialmente se importante come una mammografia – è un duro colpo per i pazienti, soprattutto se non c’è neanche l’idea di una data alternativa.

E’ il caso di una 44enne di Casalpusterlengo, che ha ricevuto la telefonata dal Cup di Lodi con la quale veniva informata dell’eliminazione della sua visita causa Covid, senza sapere neppure quando poterla rifissare.

La donna aveva atteso un anno e mezzo per poter essere visitata all’ospedale di Codogno e, pochi giorni prima della data tanto mammogragia, la visita le è stata così annullata per via della chiusura (ancora in vigore) del reparto. Una notizia terribile per chi, come lei, ha una familiarità al tumore al seno per la quale la prevenzione può essere una fondamentale ancora di salvezza.

Centinaia di appuntamenti annullati: ci si rivolge al privato

Nelle ultime settimane sono state centinaia e centinaia le visite annullate dall’Asst di Lodi a causa del Coronavirus, tutte telefonate con il fattor comune di non sapere quando potranno essere presi nuovi appuntamenti.

Molti pazienti hanno quindi deciso di rivolgersi alle Asst limitrofe o, nei casi più urgenti, ai privati. Un problema, questo, già fin troppo presente in situazioni di normalità, andato ad ampliarsi in questo periodo difficile di paralisi sanitaria.

Anche nel caso della 44enne di Casalpusterlengo, non potendo aspettare i tempi biblici della sanità pubblica, la donna ha deciso di rivolgersi a un privato ottenendo un appuntamento tra meno di due mesi.

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